Sabrosa, Melissa e Sabrina, alta qualità per le fragole Solarelli

Il brand di Apofruit fa il punto sulla campagna delle fragole iniziata a marzo sui 200 ettari della Basilicata e che continuerà fino a settembre con aree in Romagna, in montagna e in Calabria

fragole Solarelli

Entra nel pieno della stagione la campagna produttiva di Solarelli, marchio di qualità delle fragole di Apofruit. La produzione si prospetta molto buona per questa annata, anche se sul mercato è presente una forte concentrazione di prodotto spagnolo di minore qualità.

Elevato standard, alto grado zuccherino: il consumatore chiede sapore

Le fragole Solarelli della Basilicata varietà Sabrosa hanno alto grado zuccherino
Le fragole Solarelli della Basilicata varietà Sabrosa hanno alto grado Brix

Sabrosa, Sabrina e Melissa. Sono tre le tipologie varietali che garantiscono un frutto eccellente utilizzate dai produttori Solarelli. Sul mercato sono disponibili già a gennaio, per raggiungere il pieno della stagione produttiva tra marzo e aprile. E proseguire fino ad agosto-settembre grazie alla coltivazione nelle aree vocate della Romagna e in aree di montagna, sull’altopiano della Sila in Calabria.

Sabrosa è rosso brillante, dolcissima e consistente: si coltiva solo in Basilicata, area vocata  per la fragolicoltura italiana, dove Apofruit rappresenta il 20% dell’intera produzione lucana. Sabrina è la seconda tipologia varietale: anch’essa dolcissima e profumata, si coltiva in Campania. Come Melissa, che trova il terreno adatto anche in Sicilia: una varietà precoce e resistente agli stress ambientali.

“Le fragole spagnole arrivano a produrre 1 Kg per singola pianta: noi, con Sabrosa, 600/630 g”

“In questo momento c’è una forte concentrazione di offerta sia di prodotto nazionale che di provenienza spagnola e il mercato sta soffrendo un po’ – rileva Tonino Rubolino, responsabile Apofruit della produzione di fragole della Basilicata, che traccia una sintesi dell’andamento della stagione appena iniziata –. Noi non dobbiamo mai perdere di vista il ruolo degli standard qualitativi elevati, superiori alla concorrenza. In questo modo riusciamo a conservare il valore della produzione.

Per avere un grado zuccherino delle fragole elevato, scegliamo varietà specifiche che generalmente sono meno produttive – fa notare –. I plus qualitativi vanno incontro alle esigenze del consumatore, che chiede soprattutto sapore. Le fragole spagnole arrivano a produrre anche 1 Kg per singola pianta: noi, con Sabrosa in Basilicata, abbiamo impianti che producono mediamente 600/630 g di fragole per pianta.

Il costo di un ettaro a fragoleto è ci circa 60.000 euro: è ovvio che, se produco meno, i costi avranno una incidenza molto maggiore. Siamo inoltre costantemente monitorati per il rispetto dei requisiti richiesti dalle certificazioni  – aggiunge – e offriamo ai nostri clienti garanzie di eticità di gestione dei lavoratori”.

Fragole, il superfood che protegge il cuore

La ricerca si sta focalizzando molto su alcune componenti delle fragole, inserite dal dipartimento Agricoltura degli Usa nella top ten dei frutti più ricchi di antiossidanti in base all’indice Orac. Si tratta delle antocianine, una classe di flavonoidi presenti in alte concentrazioni nelle fragole, e in particolare della quercetina. Questi polifenoli sarebbero in grado di agire a livello preventivo su un alto numero di patologie, da quelle cardiovascolari, inclusa l’ipertensione, alle malattie tumorali.

Uno studio della Harvard  University ha rilevato che il consumo regolare di antocianine può ridurre il rischio di infarto del 32% nelle donne giovani e di mezza età. Le fragole sono inoltre un alimento ricco di fibre, perfette per tenere sotto controllo la glicemia. Risaputo poi il loro contributo essenziale a coprire la dose necessaria di vitamina C: una tazza di fragole fresche contiene il 160% della quantità giornaliera raccomandata, per sole 50 calorie.

 

 

 

 

 

 

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