La Campania spinge sulle produzioni F&V ad alto VA

Un fondo credito per le start-up che favorisca il ricambio generazionale in agricoltura. Un ampliamento degli areali per le coltivazioni locali a più alto valore aggiunto come quelle intensive o le certificate. Una maggiore collaborazione con la politica anche per ridurre le burocrazia. Questi i principali punti del documento sulle priorità per la crescita regionale che Agrinsieme Campania ha presentato oggi nella sede della camera di commercio di Napoli.

L’espansione. «Il nostro obiettivo – ha spiegato Alfonso Di Massa, il nuovo portavoce che riceve il testimone da da Michele Pannullo – è quello di incrementare del 15% in sei mesi le superfici coltivate soprattutto a produzioni intensive, quelle in serra e quelle certificate. Vogliamo partire con i volumi implementati già dalla prossima campagna e per alcune varietà, come ad esempio il pomodoro San Marzano, l’incremento degli areali di produzione sarà anche maggiore».

In Campania oggi si contano 136 mila imprese agricole, che coltivano il 40,2% della intera superficie regionale, dando lavoro a circa 90mila persone che rappresentano il 5,6% degli occupati campani, il 10% della manodopera agricola italiana ed il 21% degli occupati in agricoltura del Mezzogiorno.

Il fondo credito. «Uno dei problemi che affligge questo settore – continua Di Massa – è il ricambio generazionale. Spesso i giovani non riescono ad avviare delle attività perché non hanno accesso al credito bancario. In questo senso abbiamo proposto alla regione l’istituzione di un fondo credito per le start-up in agricoltura che possa favorire il ricambio generazionale».

Il documento di Agrinsieme prevede anche la creazione di una cabina di regia, che  la proposta vorrebbe coordinata dalla regione Campania. Un tavolo capace di mettere assieme tutti gli attori della filiera campana con l’intento di creare un primo livello di dialogo che poi però dovrebbe poi svilupparsi su scala nazionale.

La cabina di regia. «Dobbiamo superare l’eccesso di frammentazione – ha continuato Di Massa – non si possono mettere d’accordo assemblee dove siedono cinquanta persone. Bisogna muoversi uniti e strutturarsi di modo che i progetti vengano sviluppati su più livelli ma al tavolo decisionale poi dovranno sedersi poche persone. Siamo convinti che se politica, associazioni di rappresentanza del settore ed organizzazioni professionali lavoreranno insieme sul serio sarà possibile vincere la sfida e superare le attuali difficoltà. Ciò diventa ancora più urgente se si vogliamo utilizzare al meglio del risorse del prossimo PSR 2014-20».

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