Per cavolfiori e broccoli un’annata da dimenticare come qualità e prezzi

Rosette di cavolfiore bianco

Non è stata un’annata positiva per la coltivazione delle brassicacee come cavolfiori e broccoli. Il freddo intenso di febbraio ha penalizzato la qualità di questi ortaggi invernali e i prezzi di mercato si sono mantenuti sempre su livelli molto bassi, spesso al di sotto dei costi di produzione. Lo segnala Alipio Bacchiocchi, direttore commerciale di Codma Op, il Consorzio ortofrutticolo del medio adriatico di Fano ( Pu) che complessivamente gestisce circa 200 ettari di superfici investite a brassicacee. “I cavolfiori bianchi assieme al broccolo – spiega – sono i nostri prodotti di punta e occupano rispettivamente il 50% e il 30% delle superfici dedicate alle brassicacee, seguiti da cavolfiore verde, cavolo cappuccio, verza, cavolo riccio e cavolo nero o kale.”.

“Siamo delusi dall’andamento di quest’ultimo anno – entra nel dettaglio il direttore commerciale – perché i prezzi di mercato non sono riusciti a coprire quest’anno i costi di produzione ad eccezione di periodi molto brevi e occasionali. L’andamento climatico invernale inoltre ha influito negativamente sulla qualità e quindi anche sulle quotazioni”.

“I cavolfiori per l’export – sottolinea Bacchiocchi – sono stati venduti a 3,5 euro per 6 pezzi, ma nel nostro Paese il produttore percepirà quest’anno appena 30-40 centesimi al chilo. Dovremmo invece arrivare, per raggiungere un minimo di margine, ai 60-70 centesimi. A fronte di consumi piuttosto modesti, quest’anno siamo stati inoltre costretti a ricorrere a strumenti di ritiro dal mercato”.

 

Il cavolfiore bianco, prodotto di punta di Codma Op

La cooperativa, nata dall’aggregazione di Cooperative ed Associazioni Ortofrutticole delle Marche, ha iniziato commercializzando proprio il cavolfiore locale chiamato Tardivo di Fano ma oggi il programma di coltivazione, grazie alla diversificazione varietale e alla crescita delle zone di produzione, con aziende agricole associate in Umbria, Lazio, Toscana, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia, copre quasi tutto l’anno, da settembre-ottobre fino a maggio.

 

L’Op  produce circa 7mila tonnellate di cavolfiori bianchi, il prodotto di punta dell’intera gamma di brassicacee: l’ortaggio viene confezionato semidefogliato, o defogliato, coronato in buste flow-pack normale o termoretraibile, o con film estensibile in casse di plastica (Cpr R1 e Cbl), legno e cartone con 6, 8, 11, 12 e15 pezzi. L’Op ha lanciato un paio di anni fa anche La Linea Rosette a marchio Verdure Scelte, una combinazione tricolore con broccolo, cavolfiore bianco e cavolfiore romanesco.

 

Codma Op commercializza 20mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli

L’Op associa 150 produttori e commercializza circa 20mila tonnellate di prodotti (principalmente ortaggi), di cui il 50% attraverso le maggiore insegne della gdo italiana (ad esempio Coop e Conad ) e la restante quota viene esportata presso i grandi retailer europei (ad esempio Rewe) garantendo la tracciabilità assoluta del prodotto attraverso un rigido sistema di filiera che inizia dal campo, fino ad arrivare sullo scaffale al negozio.

La produzione è certificata Brc (British Retail Consortium) che garantisce standard di qualità molto elevati ed Globalgap, ossia rispetta le Buone Pratiche Agricole.

 

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