Agritech: Agricola Moderna ottiene un finanziamento green da Intesa Sanpaolo

Un finanziamento da 10 milioni di euro, assistito dalla garanzia pubblica green di Sace, per realizzare un impianto di vertical farming ad Agnadello, in provincia di Cremona. È il contenuto di un accordo tra Agricola Moderna e la divisione Imi Corporate & Investment Banking, guidata da Mauro Micillo.

Le caratteristiche dell’operazione

L’azienda, fondata a Milano nel 2018 con l’obiettivo di produrre cibo in modo sostenibile per contrastare i cambiamenti climatici, è stata tra le prime a lanciare sul mercato italiano prodotti coltivati in agricoltura verticale. E proprio in questo ambito saranno impiegati i capitali raccolti.

Il nuovo stabilimento racchiuderà l’intera filiera produttiva su un’area di circa 9mila metri quadri, di cui 2mila destinati alla coltivazione per una superficie totale di coltivazione, su più livelli, di 11mila metri quadri. La produzione sarà di oltre 900 tonnellate all’anno, in media 2,5 al giorno, di ortaggi a foglia tra insalate teen leaf e aromatiche pronte al consumo.

Tra ricerca e sostenibilità

L’impianto di Agnadello si annuncia come un benchmark relativamente agli sviluppi dell’agritech per la capacità di offrire prodotti di qualità ai consumatori, ottimizzando al contempo i processi produttivi nel rispetto dell’ambiente. L’impianto sarà alimentato al 100% da fonti rinnovabili e automatizzato, dalla semina al confezionamento dei prodotti, per proporre alimenti freschissimi e incontaminati.

“Il consumatore sarà il primo a toccare il prodotto – dichiara Benjamin Franchetti, co-founder di Agricola Moderna -. Il nuovo stabilimento avrà migliaia di sensori e sarà gestito attraverso sistemi di intelligenza artificiale ai quali abbiamo lavorato in questi anni. Il nostro obiettivo è di approcciare il mondo agricolo in modo sistematico: perfezionare i processi ed eliminare gli sprechi e la chimica dannosa all’ambiente e all’uomo. Nel sistema agro-alimentare tradizionale, circa 1/3 delle risorse alimentari sono sprecate nelle diverse fasi della filiera, produzione, trasformazione, distribuzione e consumo, con conseguenze negative sull’ambiente”.

Quindi indica i risultati attesi: un risparmio – intorno al 95% – di acqua e terreno, con l’acqua evaporata dalle piante che non verrà sprecata, bensì analizzata, reintegrata dei sali minerali e reintrodotta nel sistema.

“La fattoria di Agnadello è un nuovo punto di partenza per distribuire i nostri prodotti in tutta Italia. In futuro vogliamo aprirci anche ai mercati internazionali con nuovi impianti oltre che in Italia anche in Europa – aggiunge l’altro co-founder Pierluigi Giuliani.

Mentre Bruno Pacini, responsabile industry food & beverage and distribution della divisione Imi Cub di Intesa Sanpaolo, sottolinea l’impegno della banca a sostegno dell’innovazione e dell’efficienza energetica: “Affianchiamo le realtà imprenditoriali che sappiano coniugare crescita e sviluppo sostenibile, accompagnandole anche nei percorsi di internazionalizzazione”.

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