Accordo tra il Consorzio di tutela del Limone di Siracusa Igp e la Stock

L’obiettivo è la produzione di Syramusa, un limoncello Premium Selection della linea Limoncé che utilizza il Limone di Siracusa Igp

Limone di Siracusa Igp

Al via Syramusa, il progetto di produzione di un limoncello di alta gamma risultato della partnership tra il Limone di Siracusa Igp e la Stock: dopo l’accordo con l’industria dolciaria Ferrero il Consorzio di tutela ripete l’operazione con la storica azienda per la produzione di liquori e distillati.

Grazie all’elevata succosità dei frutti e alle caratteristiche della buccia, ideali per la produzione del limoncello il Limone di Siracusa Igp verrà utilizzato nella top di gamma (Premium Selection) della linea Limoncè per il mercato ho.re.ca. Si tratta di un progetto al quale Stock ha lavorato per buona parte del 2017 collaborando con il Consorzio.

“Siamo entusiasti di questa iniziativa e non è un caso che un’azienda come Stock abbia scelto il Consorzio come partner per questo nuovo prodotto – ha dichiara soddisfatto il presidente del Consorzio, Fabio Moschella – per ciò che questa azienda rappresenta nella storia dell’economia italiana e per il contributo che ha dato e continua a dare alla notorietà del Made in Italy nel mondo”.

“Nell’ambito di un progetto di sviluppo di un limoncello di alta gamma abbiamo visto nella collaborazione col Consorzio una grande opportunità per il progetto stesso – afferma Ludovico Schiboni brand manager che ha guidato il progetto di questo nuovo prodotto. Storicamente i limoni utilizzati per la produzione del nostro “Limoncè Classico” sono 100% italiani e nello specifico coltivati nel territorio siciliano: la qualità del limone di Siracusa Igp ci è sembrata la perfetta continuità per un progetto premium selection”.

 

Il Limone di Siracusa Igp valorizza il limoncello

“La scelta di riservare al Limone di Siracusa Igp il top di gamma della linea Limoncè, che Stock definisce Premium Selection – tiene a precisare il direttore del Consorzio, Gianluca Agati – dimostra una volta di più che il nostro frutto non eccelle solo allo stato fresco, ma è in grado di differenziarsi dagli altri anche nei prodotti trasformati.

“E’ il caso del limoncello – aggiunge Agati – un liquore in cui la scorza gioca un ruolo fondamentale, quella scorza che solo il Limone di Siracusa Igp, unico in tutta Europa, può garantire al consumatore per disciplinare di produzione, priva di qualsiasi trattamento in post-raccolta”.

 

Numeri in crescita per il Limone di Siracusa Igp

Nato diciotto anni fa dalla scommessa di venticinque imprenditori agricoli, in una fase di contrazione del comparto, il Consorzio di tutela si è aggiudicato l’Igp nel 2011 e il riconoscimento delle funzioni di tutela e promozione dal ministero delle Politiche agricole nel 2014.

Oggi i numeri sono in crescita: “Il Consorzio raggruppa oggi oltre 260 soci e più di 6 mila ettari di superfici coltivate – spiega il direttore Agati – sia grazie all’innesto di nuovi limoneti, sia in virtù del progressivo recupero di giardini già esistenti, con benefici tangibili anche sotto il profilo ambientale, paesaggistico e della biodiversità”.

La scarsità delle precipitazioni sta influendo sull’andamento della campagna in corso: “Il prezzo per il frutto fresco, franco magazzino, – fa sapere sempre il direttore – oscilla fra 1,20 e 1,80 euro al chilogrammo, in base alla presenza o meno della certificazione Igp o del metodo di coltivazione, biologico o convenzionale”.

 

Esperienza, terroir, qualità e volumi i fattori di successo 

Più fattori, come ha ricordato il presidente del Consorzio Moschella, contribuiscono al successo del Limone di Siracusa Igp: in primis l’esperienza di un nutrito gruppo di coltivatori e imprenditori agricoli, che oggi costituisce la base associativa del Consorzio, e che si tramanda davvero da centinaia di anni.

Fondamentale anche il terroir siracusano, che ha permesso al limone di trovare l’habitat ideale per crescere perfettamente: terreni dotati di eccezionale fertilità, abbondanti riserve d’acqua, clima temperato, vicinanza del mare, e una raccolta dei frutti ancora oggi effettuata a mano.

Non ci sarebbe però il sigillo dell’Igp senza le qualità intrinseche del frutto in termini di resa in succo, qualità eccezionale degli oli essenziali, contenuti di acido citrico e di vitamina C.

Non sono meno importanti i volumi di produzione che garantiscono a investitori come Stock o Ferrero di realizzare programmazioni pluriennali e di consolidare le vendite in Austria, Germania, Svizzera, Paesi scandinavi, Gran Bretagna, alcuni i Paesi dell’Europa centro-orientale e balcanica, su tutti la Polonia, e, in parte, in Francia.

 

 

 

 

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