L’Italian Fruit Village teatro di dibattiti su come superare la crisi del settore

Nella prima giornata ha ospitato numerosi eventi con la partecipazione del ministro Lollobrigida e dei tre presidenti delle principali associazioni di categoria

Come risollevare le sorti dell’ortofrutta? I tre presidenti delle principali associazioni di categoria del settore, Ettore Prandini (Coldiretti), Massimiliano Giansanti (Confagricoltura) e Cristiano Fini (Cia-Agricoltori italiani), hanno espresso le loro riflessioni in occasione dell’inaugurazione dell’Italian Fruit Village alla presenza del presidente del Consorzio Edamus, Emilio Ferrara e di Gennaro Velardo, presidente di Italia Ortofrutta.

Ricette e soluzioni

“È  giusto parlare dei problemi in Italia, ma quando siamo all’estero dobbiamo esaltare l’italianità -ha sottolineato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti-, la nostra capacità imprenditoriale, di carattere cooperativistico. Se facciamo percepire l’idea di un Paese non in grado di competere rischiamo di regalare fasce di mercati ai Paesi concorrenti”.

“Siamo qui per ascoltare le parole dei grandi imprenditori, le loro necessità per poi portare le proposte e individuare le soluzioni ai tavoli istituzionali, in Italia e in Europa” ha fatto notare Massimilano Giansanti, presidente di Confagricoltura.

“Continueremo con le nostre battaglie per cercare di risollevare le sorti di un settore che deve continuare a essere strategico anche in un momento di grave difficoltà come questo” ha detto Cristiano Fini, presidente  di Cia-Agricoltori italiani.

Lollobrigida contro l’Italian sounding

Nel corso della prima giornata numerosi appuntamenti si sono susseguiti nell’area eventi dell’Italian Fruit Village. Tra questi un momento di promozione per l’iniziativa del governo italiano che ha candidato la cucina italiana a patrimonio dell’Unesco, con la presenza, tra gli altri, del ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, e del viceministro agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli.

Il Ministro ha sollecitato l’attenzione sul problema Italian sounding che sottrae all’Italia quasi 60 miliardi di export, secondo una ricerca di The European House-Ambrosetti con Ismea. “Bisogna spiegare la differenza tra un prodotto che si richiama all’italianità, all’Italian sounding o viene da altri mercati e non ha lo stesso valore in termini di benefici di salute. Saper raccontare perché quel prodotto costa di più, offrendo di più in termini di qualità, perché altrimenti tutti si arrenderanno a competere sul prezzo. Siamo la seconda nazione per longevità al mondo, l’alimentazione c’entra”.

“Il ministero degli Esteri sostiene con forza l’azione del ministero  dell’Agricoltura, soprattutto per il food di qualità -ha detto Edmondo Cirielli-. L’azione promossa dai ministri Lollobrigida e Sangiuliano per il riconoscimento della cucina italiana patrimonio dell’Unesco serve anche a rilanciare la produzione di qualità”.

L’impegno dell’Italia a vigilare sulle direttive e regolamenti che arrivano dall’Europa è stato ribadito da Marco Cerreto, membro della commissione Agricoltura della Camera dei Deputati che ha  partecipato ad alcuni incontri. “Il governo e la commissione Agricoltura sono attenti alle politiche di Bruxelles dove alcune dinamiche rischiano di danneggiare le nostre Op, come la direttiva imballaggi.  Oggi  le imprese ortofrutticole hanno bisogno di certezze per quanto riguarda il fondo AgriCat, il sistema delle assicurazioni agricole. Il nostro è un sistema che si regge, come in Spagna, sulle organizzazioni professionali agricole. Occorre pertanto incentivare le politiche e i contratti di filiera”.

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