#vocidellortofrutta Chiodi (Bergamo Mercati): “Per la Fase 2 test sierologici ai frequentatori”

Il direttore  fa il punto: perdita zero nonostante il calo degli accessi. Raddoppiato il prezzo del Tarocco siciliano. Grazie a negozi di vicinato e porta a porta degli ambulanti, i volumi hanno tenuto

Il direttore di Bergamo Mercati, Andrea Chiodi
Andrea Chiodi, direttore di Bergamo Mercati

“All’inizio è stato traumatico per il calo dell’Horeca. Ma poi il consumo domestico ha sopperito pienamente. In termini quantitativi la perdita è zero. Questo è avvenuto grazie ai negozi di vicinato e agli ambulanti che si sono spostati sulla consegna a domicilio”.

Andrea Chiodi, direttore di Bergamo Mercati, fa il punto della situazione, che è in netto miglioramento. E questo grazie anche alla capacità del territorio di rispondere con flessibilità a un’emergenza che lo ha colpito duramente. E per la Fase 2 punta a garantire “test sierologici a tutti i frequentatori del mercato”.

Direttore, quali sono i numeri di Bergamo Mercati?

Circa 150 mila tonnellate di frutta e verdura movimentate annualmente: nello specifico il 57% di frutta, 28% di ortaggi, 14% di agrumi, 1% frutta secca; circa 40 aziende agricole che quotidianamente commercializzano il loro prodotto nel Mercato; 17 aziende che commerciano all’ingrosso in libera concorrenza frutta e verdura; 1400 aziende acquirenti registrate, con un bacino d’utenza regionale. La produzione locale rappresenta, in termini di volumi il 5% del totale delle derrate ortofrutticole: 5 aziende hanno intrapreso la via del confezionamento delle insalate di IV Gamma.

Da zona che è stata nel cuore della pandemia, come si sono evoluti gli accessi da parte degli operatori e i volumi movimentati?

Bergamo Mercato movimenta 150.000 tonnellate di ortofrutta ogni anno
Bergamo Mercato movimenta 150 mila tonnellate di frutta e verdura annualmente

Fortunatamente a Bergamo la situazione si va assestando in modo positivo. Per Bergamo Mercati, all’inizio è stato traumatico il calo dell’Horeca. Con la chiusura definitiva abbiamo dapprima registrato un meno 25% di volumi. I dati di marzo dicono -17% di transiti al mercato: alcuni ambulanti si sono fermati, i ristoranti non vengono più e hanno fermato l’attività anche i distributori all’Horeca.

Ma poi il consumo domestico ha sopperito pienamente. In termini quantitativi abbiamo tenuto il colpo: la perdita è zero. Questo è avvenuto non per la gdo, che per noi conta poco, ma grazie ai negozi di vicinato.

Come è possibile?

I negozianti che hanno continuato a lavorare hanno fatto volumi più importanti e hanno beneficiato dei tanti servizi offerti dai grossisti per gestire gli approvvigionamenti quotidiani. Ci sono poi negozi che hanno convertito velocemente l’attività. E da metà marzo molti ambulanti, non potendo lavorare sui mercati rionali, si sono spostati sulla consegna a domicilio. La provincia ha tante valli con piccoli centri abitati che hanno pochi negozi di vicinato. Da sempre ci sono frequentatori del mercato che fanno vendita porta a porta. All’inizio l’ordinanza regionale non li coinvolgeva come codice Ateco, poi sono stati autorizzati per la vendita a domicilio.

Per quali prodotti avete rilevato aumenti di domanda? Per quali i prezzi sono in rialzo?

150 milioni è la stima de i ricavi complessivi delle aziende che operano in Bergamo Mercati
150 milioni è la stima del fatturato complessivo delle aziende che operano in Bergamo Mercati

Il Covid-19 è arrivato anche in un momento di cambiamento di alcuni areali produttivi, dunque alcuni confronti sono difficili. In generale la ricerca di prodotti ricchi di vitamina C ha influito sul consumo degli agrumi.

Per il Tarocco siciliano i prezzi sono anche raddoppiati. Gli aumenti più rilevanti sono stati sulle pezzature medio-piccole: il consumatore della nostra clientela è molto esigente. La merce della produzione locale non ha avuto grandi cambiamenti di prezzo: abbiamo 5 aziende che fanno quarta gamma e non hanno sofferto.

Che misure di sicurezza avete attuato?

In accordo con tutti gli altri direttori dei mercati regionali, abbiamo da subito sospeso l’attività di vendita al pubblico che sul nostro territorio, il sabato mattino, era rilevante. Ci siamo fatti carico di trovare le mascherine e distribuirle. Ne abbiamo distribuito un migliaio grazie  anche alla riconversione di alcune aziende sul territorio. Facciamo sanificare tutti gli uffici amministrativi dei punti vendita. E la municipalizzata sanifica gli asfalti del mercato ogni sabato.

Quali misure si possono implementare per la Fase 2?

Stiamo lavorando con il presidente e intrattenendo contatti con l’Ats della città per poter garantire test sierologici a tutti i frequentatori del mercato. Ci hanno detto che partiranno con il personale sanitario. Vorremmo rientrare tra le prime categorie, visto che non ci siamo mai fermati e da noi c’è un notevole movimento di persone.

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