#Repartofresh. L’ortofrutta “scenografica” di Pascar (Coralis)

Per attirare il cliente, Pascar (Coralis), insegna attiva in Puglia, rende quanto più scenografici i reparti ortofrutta dei propri store anche nei piccoli formati. “Il cliente deve essere sorpreso dalla scala di colori e dalla luce naturale dei prodotti” evidenzia il direttore marketing Carmine Passarelli. L’insegna assicura la presenza di un addetto “pronto ad accogliere il cliente e suggerire gli acquisti. Per noi -aggiunge Passarelli- è importante informare i clienti sui benefici dei prodotti, la provenienza e le caratteristiche. Cerchiamo di preferire prodotti italiani o pugliesi inserendo i nomi dei comuni di provenienza e non solo il paese. Il reparto ortofrutta per noi sta diventando il Reparto della Salute. Il 40% degli articoli esposti al momento ha insieme al prezzo le indicazioni sui benefici per il nostro benessere“.

Com’è gestita l’esposizione?

Tendenzialmente il reparto si trova in entrata negozio e occupa uno spazio che può spaziare dai 3 ai 9 mq. I prodotti di servizio o meglio la dispensa del reparto ortofrutta (aglio, cipolla, patate) hanno un’esposizione a griglia o a scaffale ma sempre curata in cestini di vimini e su scaffali ricoperti di yuta. In ingresso ci sono i prodotti freschissimi che hanno una deperibilità di due giorni.  Il take away è sempre presente in tutti i banchi con prodotti tagliati e preparati da noi, un “ready to eat” che va dalla frutta a pezzi al minestrone fatto in reparto.

Di quante referenze è composto l’assortimento del reparto?

Un centinaio circa. È presente il biologico che conta il 10% dell’assortimento.

Com’è cambiato il reparto rispetto al periodo prima del Covid? 

La gente usa molto di più i guanti e usa più delicatezza nel prelevare i prodotti. Il confezionato ha avuto una forte crescita forse perché è sinonimo di “meno contaminazione”.

Quali le categorie maggiormente performanti?

I consumi sono sempre più orientati allo stare bene, alla propria salute. La frutta secca ha avuto una grande crescita insieme al comparto dei legumi sfusi. Le verdure e in generale i prodotti che necessitano di più tempo in cucina hanno registrato una forte crescita. Registriamo crescita anche su prodotti “nuovi” per i nostri scaffali come il daikon che ormai ha produzione italiana, le mele annurche e i peperoncini a mazzo.

Quale quelle meno performanti?

Il prodotto basic come per esempio la patata classica sfusa o le cipolle, e comunque il primo prezzo del reparto ortofrutta.

Che rapporto avete con i fornitori?

Sono ancora pochi i fornitori diretti, pesa molto l’acquisto dai mercati generali e da grossisti. Siamo orientati a comprare tutto direttamente, ma si trovano fornitori locali con difficoltà.

Come intendete orientarvi per il futuro?

Siamo scuramente orientati a educare il cliente a consumare i prodotti del periodo ed evitare consumi di prodotti fuori stagione. Vogliamo esposizioni sempre più teatrali e spettacolarizzanti. L’effetto wow è ciò a cui puntiamo.

 

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