Le gelate riducono i volumi, ma meno rispetto al 2020, e il liquidato è superiore a quello dello scorso anno. Sono positivi i numeri di Apofruit per la frutta estiva: 330 mila quintali di prodotti ritirati, il 35% in più rispetto al 2020, per un liquidato netto pari a circa 25 milioni, con un aumento di valore del 31%.
Il freddo ha colpito soprattutto il nord della Puglia, meno la Romagna
Nel paniere estivo ci sono soprattutto ciliegie, pesche, nettarine, albicocche, susine, cui si aggiungono pere e ortaggi che maturano da maggio a settembre. A causa delle gelate primaverili la produzione estiva del 2021 risulta inferiore di almeno il 45% rispetto al potenziale produttivo, ma nel 2020 rispetto al 2019 era stata del 60% inferiore.
“Il freddo tra marzo e aprile ha segnato un’altra annata difficile, nonostante le quantità siano aumentate rispetto al 2020 -sottolinea il direttore generale Ernesto Fornari-. A pagarne maggiormente le conseguenze, quest’anno, sono state le zone del nord della Puglia e un po’ meno la Romagna: la liquidazione estiva ha potuto, comunque, liquidare prezzi molto interessanti.
Sono due anni consecutivi che le gelate colpiscono le produzioni estive. Il nostro Gruppo in seguito a tali avversità ha modificato la propria organizzazione con la chiusura di alcuni centri di lavorazione, di ritiro, andando anche a prelevare direttamente in campagna i prodotti raccolti dai soci, diminuendo così le tappe di carico e scarico verso i centri di lavorazione. In questo modo è stato recuperato valore e qualità delle produzioni”.
“I prezzi di liquidazione sono rimasti stabili grazie sia alla tenuta dei valori di vendita che dei ricavi e dell’organizzazione degli stabilimenti di stoccaggio e lavorazione attuata” sottolinea il direttore commerciale di Apofruit Italia Mirco Zanelli . “Per andare incontro ai nostri soci in questo particolare momento non liquidiamo solo la frutta estiva ma eroghiamo anche un acconto relativo ai prodotti autunno-invernali” aggiunge il presidente di Apofruit Mirco Zanotti.