L’arancia di Ribera cresce in Germania

L’arancia di Ribera Dop e Bio, che si produce nell’omonimo paesino siciliano in provincia di Agrigento, cresce nel mercato tedesco. Negli ultimi 4 anni il fatturato derivato dall’esportazione è letteralmente raddoppiato passando da 2 milioni di euro nel 2010 ai 4 milioni registrati nell’ultima campagna commerciale 2013/2014 appena conclusa.

«Questi ritmi di crescita pari al 25% in più ogni anno – spiega Giuseppe Pasciuta, presidente del Consorzio di tutela arancia di Ribera dop che raccoglie il 90% dei produttori della filiera – sono dovuti a una maggiore attenzione alle produzioni dop e bio che si sta registrando in Germania ma anche in Svizzera e in Austria. In particolare, nel mercato austriaco siamo entrati attraverso i gruppi di acquisto che hanno inviato degli esperti in Sicilia a valutare le nostre colture e a conoscere i produttori».

Fino ad ora l’incremento della domanda estera è stato sostenuto semplicemente attingendo alla produzione locale tutte le volte che le quantità di prodotto destinato all’esportazione erano insufficienti, con conseguente incremento del prezzo di base.

Ma per sostenere questi ritmi di crescita bisognerebbe cominciare a pianificare l’esportazione anche alla luce delle variabili di produzione come la siccità che ha ridotto del 20% la produzione di quest’anno (120 milioni di kg di cui circa il 10% destinato all’esportazione) e della sempre maggiore aggressività dei competitor come Spagna, Marocco, Egitto e Grecia.

«La crescita del mercato nordeuropeo – continua Pasciuta – va sostenuta e l’esportazione andrebbe pianificata. Tuttavia si fa fatica a parlare di pianificazione perché bisognerebbe che le aziende della filiera facessero rete ma non è una cosa realizzabile nell’immediato. Al momento lavoriamo sul fronte della comunicazione e attraverso la partecipazione alle fiere».

Al di là di un piano di esportazioni strutturato, il volume delle arance destinate al mercato estero potrebbe aumentare già dalla prossima campagna commerciale in conseguenza di una variazione del disciplinare approvata dall’assemblea del consorzio lo scorso 25 novembre.

«Abbiamo deliberato – conclude Pasciuta – di richiedere al ministero una variazione del disciplinare di modo che possano essere vendute come dop anche le arance di seconda scelta. Sono frutti che hanno le stesse proprietà organolettiche di quelli di prima scelta ma presentano solo delle imperfezioni sulla buccia».

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