Più collaborazione lungo la filiera per la sicurezza alimentare

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Una maggiore collaborazione lungo tutta la filiera è essenziale per assicurare la sicurezza alimentare, considerato che la popolazione globale che sta crescendo al ritmo di 150.000 persone al giorno. Lo ha sottolineato Luigi Coffano, DuPont Food chain manager Emea, nel corso della recente fiera Fruit Logistica. “Entro il 2050 ci saranno circa 2 miliardi di bocche in più da sfamare –  ha spiegato Coffano – . Per poter nutrire tutte queste persone, le forniture di cibo devono aumentare di circa il 70 percento rispetto ai livelli attuali. Solo collaborando insieme saremo in grado di alimentare questa popolazione in costante crescita”. Secondo le stime, nei prossimi 30 anni i Paesi sviluppati vedranno un aumento della domanda alimentare del 12%.

Eppure, come ha evidenziato Andy Selley, food chain key account manager DuPont,  nel mondo va dispersa un’enorme quantità di cibo prodotto:  “Le perdite pro-capite in Europa, America Latina, Nord America e Oceania si stanno avvicinando a circa 200 kg l’anno, prima che il cibo raggiunga di fatto il consumatore. Il team di DuPont Food Chain ha lavorato con i protagonisti della filiera, tra cui i maggiori produttori alimentari, per sviluppare soluzioni che contribuiscano a ridurre le perdite pre-consumo. Ad esempio, fino al 40 percento dei raccolti di patate viene perso in campo prima della raccolta, e per ottenere 1 kg di patatine fritte ci vogliono 2-3 kg di patate fresche”.

Diverse sono le soluzioni in tal senso messe in campo dalla multinazionale: “Gli agricoltori che hanno utilizzato il nematocida DuPont Vydateper controllare i nematodi, in genere ottengono migliori raccolti – continua Selley – . Abbiamo ascoltato i produttori e abbiamo compreso le loro necessità. Ridurre il danno causato dai nematodi permette di ottenere un tubero più uniforme e di migliore qualità, con prestazioni migliori in fase di lavorazione”. Inoltre,

DuPont ha condiviso il suo know-how tecnico per aiutare gli agricoltori a ottimizzare l’uso di insetticidi su colture di alta qualità, dove i danni provocati dagli insetti possono essere devastanti.  “Le sfide per risolvere il problema della fame nel mondo sono talmente impegnative da poter essere risolte solo lavorando insieme. È fondamentale costruire fiducia e condividere i progressi, affrontare il problema della bio-sicurezza e usare la tecnologia e le competenze per migliorare la sostenibilità delle produzioni. La prossima generazione di leader del settore agricolo dovrà affrontare l’impegnativo compito di comprendere tutte le problematiche che riguardano ogni componente della filiera, dall’agricoltore al consumatore finale”, ha concluso Coffano.

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