Sant’Orsola, una linea residuo zero dei piccoli frutti #vocidellortofrutta

Dopo il mirtillo senza residui eletto Prodotto dell'anno 2022, la Società cooperativa agricola trentina ha lanciato il lampone, una novità assoluta, come ricorda il direttore generale Matteo Bortolini

Lampone certificato residuo zero Sant'Orsola
Lampone residuo zero Sant'Orsola

Continua a crescere l’offerta dei prodotti a residuo zero, terza via tra la produzione a lotta integrata e il biologico. La Società cooperativa agricola trentina Sant’Orsola ha lanciato il primo Lampone a residuo zero, 100% italiano, commercializzato nelle pratiche confezioni da 125 grammi. Una novità assoluta che vuole replicare il successo del Mirtillo residuo zero eletto Prodotto dell’anno 2022, come ricorda il direttore generale della cooperativa  Matteo Bortolini.

L‘azienda si rende protagonista dell’ennesima innovazione.

Matteo Bortolini, direttore generale di Sant'Orsola
Matteo Bortolini

Abbiamo iniziato il lancio del Mirtillo residuo zero nell’aprile 2020, rallentato dai pesanti effetti negativi prodotti dalla pandemia e ripreso con vigore nel 2021 ottenendo un notevole riscontro in ogni canale di vendita. Proseguendo nel percorso mirato alla totale salubrità dei nostri piccoli frutti, lo staff tecnico della cooperativa ha prodotto anche il Lampone residuo zero, lanciato nel mercato nel maggio di quest’anno con ottimi risultati. Le certificazioni dei nostri mirtilli e del lamponi residuo zero, i primi in Italia, sono rilasciate entrambe da Csqa, il primo ente italiano accreditato nel food.

Perché questa scelta, quali vantaggi sta dando sul mercato, tutela anche l’ambiente?

Mirtillo certificato residuo zero Sant'Orsola
Mirtillo residuo zero Sant’Orsola

La linea residuo zero dei nostri piccoli frutti vuole e riesce a intercettare i bisogni e i desideri di naturalità di ogni persona e risponde alla domanda di sempre maggiore qualità e salubrità degli alimenti. La Società cooperativa agricola Sant’Orsola, leader italiana nel settore piccoli frutti, s’è posta da molti anni l’obiettivo della sostenibilità complessiva lungo tutta la filiera produttiva, dalla terra al frutto. Coniuga da sempre la propria imprenditorialità con il risultato economico. E incentiva e sostiene l’innovazione varietale e le tecniche agronomiche più avanzate solo se rispettose dell’ambiente per valorizzare il lavoro di ogni socio in termini di qualità e nel pieno rispetto della natura che ci ospita.

Come nasce questa referenza?

Il mirtillo e il lampone residuo zero sono un positivo risultato della ricerca e della rigorosa sperimentazione agronomica durata vari anni presso il nostro campo sperimentale in simbiosi con i soci della cooperativa. I piccoli frutti a residuo zero rappresentano una grossa opportunità per tutti i nostri produttori, siano essi coltivatori in suolo che fuori suolo.

Che attenzione stanno dimostrando le insegne al residuo zero?

La linea residuo zero si sta diffondendo sempre più in tutti i canali della distribuzione e anche altri prodotti si stanno orientando verso questa tecnica. L’apprezzamento del mercato c’è, tant’è che il nostro Mirtillo residuo zero è stato eletto dai consumatori Prodotto dell’anno 2022. Ci auguriamo che il trend orientato alla salubrità completa dei frutti continui e si rafforzi sempre più.

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