Adottare il Rating Esg come criterio della gdo per la valutazione oggettiva di partner e fornitori. La proposta arriva da Romagnoli, che è pronta a pubblicare la quinta edizione del report di sostenibilità. “Da anni adottiamo il Rating Esg come strumento imprescindibile per misurare la bontà delle nostre scelte in ambito ambientale, economico e sociale. Occorre trasformare questo strumento in un criterio di valutazione oggettiva di tutta la filiera. Un passo importante e rivoluzionario” fa sapere l’ad Giulio Romagnoli.
La qualità è ormai un prerequisito
“Notiamo con piacere che questo tema stia diventando centrale per la gdo. Troppo spesso resta inesplorato, senza approfondire un approccio più concreto e misurabile, con il rischio di vanificare gli sforzi compiuti da chi, per decenni, ha scelto di percorrere una strada difficile, ma foriera di un vero cambiamento.
In questi anni abbiamo investito nella costruzione di un sistema solido, capace di misurare e migliorare le nostre performance Esg attraverso strumenti concreti come il Rating Esg. Questo indicatore, sempre più centrale nella valutazione delle aziende, va oltre la redazione di un Rapporto di sostenibilità – che continuiamo a realizzare seguendo gli standard internazionali Gri -, esso certifica le dichiarazioni in risultati verificabili.
Se non ci si muove tutti in questa direzione, e non si quantifica in maniera oggettiva quanto ottenuto, significa vanificare gli sforzi di tanti imprenditori. A breve pubblicheremo il nostro quinto Rapporto di sostenibilità e richiederemo il quinto Rating Esg a Cerved, confermando la solidità di un percorso intrapreso con coerenza e visione. L’obiettivo è saper restituire al consumatore il reale valore del prodotto, dove la qualità è di fatto oramai un prerequisito”.
		











