La crisi non tocca i premium brand

Come cambiano gli acquisti di frutta e verdura ai tempi della crisi? Crescono i consumi di prodotti in offerta e di quelli premium mentre il segmento intermedio viene fortemente penalizzato restringendosi e creando quella che, i player del mercato, chiamano “la teoria della clessidra”.
MARLENE. «Il consumatore – spiega Gerard Dichgans, direttore di Fog – risparmia sui prodotti intermedi e indirizza i propri acquisti, da un lato, verso quelli di fascia bassa, cosiddetti primo prezzo. D’altro canto non si registra nessuna contrazione se non addirittura un incremento dei prodotti di qualità, ossia i prodotti premium collocati in un segmento di prezzo più alto. In questo senso. Ad esempio, le nostre Marlene hanno registrato un incremento dei volumi del 30% rispetto all’anno prossimo, già dall’inizio stagione fino ai primi di gennaio ma la flessione dei prezzi è stata più contenuta assestandosi per le club a -5,7% contro il -35% dei prodotti standard».
In pratica, in tempi di crisi, il consumatore è spinto a risparmiare comprando prodotti in offerta (primo prezzo) ma non usa i soldi risparmiati per comprare più frutta o verdura in offerta preferendo in tal caso orientarsi verso prodotti di qualità.
LA GDO. Si tratta di un trend che è stato messo in luce dall’analisi dei consumi nel canale della Gdo dove, nel 2014, si è registrata una crescita del segmento premium e del bio del 5,9%.
«Per presidiare le fasce di mercato a maggior valore aggiunto – ha spiegato al Marca di Bologna, Roberto Bucaneve, direttore generale di Ibc, l’Associazione industrie beni di consumo -, le aziende dovranno innanzitutto investire in innovazione onde evitare il rischio che i segmenti a minor valore possano guadagnare quota di mercato attraverso la concorrenza sui prezzi».
CANDONGA. Il trend di consumo che premia la qualità si riflette anche sull’andamento di Candonga fragola top quality per la quale si è appena costituito un club di prodotto in Basilicata anche in conseguente del crescente interesse verso questa varietà, importata dalla Spagna, dalle proprietà organolettiche particolari che sta ricreando nel nostro paese un’affezione alla fragola con questa corsa tutta lucana alla riconversione delle produzioni. Oggi su 650 ettari di coltivazione di fragole in Basilicata, l’85% è Candonga.
«Ancora non possiamo ragionare di grandi quantità – spiega Carmela Suriano, presidente del Club di prodotto che ha appena lanciato la campagna di marketing 2015, denominata Lovers che punta alla promozione in diversi punti vendita dentro i mercati generali – ma ci stiamo attrezzando per far fronte alla crescente domanda che non teme la maggiorazione di prezzo anche del 30% superiore alle fragole convenzionali. Abbiamo chiuso il 2014 con un incremento dei volumi del 13% sull’anno precedente e del valore del 19. Le stime di quest’anno per il momento, si attestano, rispettivamente, su 11 e 17,30%. In pratica in due anni abbiamo incrementato il fatturato del 36%».
PINK LADY. Si basa su dinamiche promozionali che valorizzino il packaging e su partnership specifiche con la gdo, la strategia di marketing della premium brand mela, Pink Lady.
«Abbiam pensato – spiega Salvo Garipoli, responsabile trade marketing Italia – a stuzzicare i consumi proponendo accanto allo sfuso anche un formato da 2 kg con dentro uno shopper in regalo. Mentre per sensibilizzare sul valore aggiunto legato alla qualità abbiamo previsto, per quest’anno, 600 giornate di degustazione in cui saranno anche distribuiti dei gadget. Importantissima la collaborazione con la distribuzione moderna che gioca un ruolo importante non banalizzando, ad esempio, l’assortimento del reparto e supportando la redditività attraverso un buon posizionamento».
Anche quest’anno, sono pronte per partire le iniziative Pink Lady per San Valentino che prevedranno il coinvolgimento dell’unione ristoratori italiano attraverso la realizzazione di ricette a tema».

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