Apofruit, la raccolta dell’asparago si fa con i go-kart

Più produttività con le “agevolatrici” elettriche. La campagna appena cominciata a causa del clima

Apofruit, raccolta asparagi con i go kart
Apofruit, raccolta asparagi con macchine elettriche

La stagione dellasparago è in forte ritardo a causa dell’inverno mite. Apofruit punta allora sull’innovazione per aumentare la produttività e sostiene gli investimenti dei soci. Come la raccolta con i “go kart” che va a sostituire quella manuale.

La tecnologia green in campo

L’esempio arriva dall’azienda agricola Braschi di Cerignola, che produce 100% biologico nelle tre categorie di riferimento: 10-18 mm come prima qualità, 18+ per l’extra e 5-10 per l’asparagina.

“Da qualche anno i nostri operatori raccolgono con speciali ‘agevolatrici’ elettriche, che chiamiamo go-kart, con un netto miglioramento della produttività -spiega il titolare Antonio Braschi. Mentre con una raccolta manuale in 6 ore si riescono a portare in magazzino dai 20 ai 30 quintali, nello stesso tempo con i go-kart (ne abbiamo 27) si conferiscono dai 70 agli 80 quintali di prodotto. Dallo scorso anno, inoltre, ci siamo dotati di una calibratrice elettronica che permette di tagliare gli asparagi arrivati dal campo e comporre i relativi mazzi secondo le tre categorie standard, asparagina, prima ed extra”.

La stagione partita con un mese di ritardo

La campagna 2023 sconta un mese di ritardo per l’inverno molto caldo. Anziché iniziare a metà marzo e concludersi poco prima di metà giugno, è partita a metà aprile. “Non si potrà pensare nemmeno di prolungarla, perché così come soffre le basse temperature, l’asparago risente anche di quelle troppo alte -spiega direttore generale di Apofruit, Ernesto Fornari-.  I prezzi al momento sono soddisfacenti, ma quando la campagna è così corta c’è sempre il rischio che la produzione esploda”.

Apofruit produce asparagi in tre degli areali più vocati d’Italia, per un quantitativo complessivo di oltre 10 mila quintali, di cui la metà biologici. “Nello specifico, abbiamo questa coltura nell’areale di Cerignola (Foggia), dove si utilizza esclusivamente il metodo bio, mentre il resto della produzione si suddivide tra la zona di Casa Mesola/Pomposa (Ferrara) e il Viterbese”.

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