Coldiretti boccia il mais transgenico

La quinoa tollera la siccità e consuma molta meno acqua rispetto al mais
La quinoa tollera la siccità e consuma molta meno acqua del mais

La Coldiretti ribadisce il suo No alla coltivazione degli organismi geneticamente modificati, accogliendo positivamente la posizione assunta dal ministro alle Politiche comunitarie, Enzo Moavero, in merito al dibattito europeo di questi giorni. In realtà, secondo le ultime notizie che arrivano da Bruxelles, il Consiglio Ue non è riuscito a trovare una maggioranza qualificata a favore o contro l’autorizzazione alla coltivazione del granturco geneticamente modificato Pioneer tc1507, un vegetale resistente a diversi tipi di parassiti. La palla è ora nelle mani della Commissione europea, chiamata a prendere una decisione. Coldiretti mette le mani avanti e ribadisce che “sarebbe del tutto assurdo e contrario allo spirito comunitario un eventuale via libera della  Commissione Europea e del commissario Borg alla coltivazione del mais ogm 1507 di fronte alla contrarietà della maggioranza dei Paesi Europei e dell’Europarlamento, come pure di quasi due cittadini europei su tre che si oppongono alle coltivazioni biotech secondo l’ultimo sondaggio Eurobarometro”.

Attualmente sono rimasti solo cinque su ventisette i Paesi (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania) a coltivare Ogm nell’ Unione Europea, con appena 129mila ettari di mais transgenico MON810  piantati nel 2012. Una percentuale irrisoria – spiega la Coldiretti – della superficie agricola comunitaria,  pari a molto meno dello 0,001 per cento della superficie totale di 160 milioni di ettari coltivati in Europa. La bocciatura della associazione dei coltivatori è senza appello: “ Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy” .

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