Il melone mantovano Igp punta tutto sulla comunicazione

Una maxy campagna dedicata alle peculiarità del melone mantovano Igp e in particolare alle tre tipologie ammesse dal disciplinare, ovvero: il retato con fetta, il liscio e il melone retato senza fetta. Così il frutto coltivato tra Mantova, Cremona e l’Emilia punta sulla comunicazione per farsi conoscere sul territorio italiano, anche come ingrediente versatile in cucina.

Tra le caratteristiche su cui si punta: alto grado brix (non meno di 12), gusto e aroma particolari, oltre a una pezzatura minima di 800 grammi.

Format e planning della campagna prevedono in particolare una serie di spot radiofonici su Radio 105, Radio Montecarlo e Virgin Radio. Dal 5 all’11 luglio, invece, si prosegue on air in prima serata su Canale 5 – durante il programma Paperissima sprint con una serie di long video della durata di 60 secondi – e le quattro domeniche di luglio all’interno della trasmissione televisiva MelaVerde. Con questa modalità adv il Consorzio di valorizzazione e tutela del melone mantovano Igp racconterà al grande pubblico le caratteristiche peculiari che rendono unico questo frutto e la sua versatilità in cucina.

Nel 2020 si rafforza anche la sua presenza sui social con nuovi contenuti su Facebook e Instagram e si punta sul mondo digital della cucina grazie al coinvolgimento di GialloZafferano e quattro food blogger, oltre a veicolare una serie di contenuti speciali sul sito e a pubblicare un approfondimento sul magazine cartaceo.

PRODUZIONE E VOLUMI 2020

Come spiega Mauro Aguzzi, presidente del Consorzio del melone mantovano Igp: “La campagna è iniziata molto bene grazie a un mercato particolarmente favorevole in cui i nostri precocissimi, in quantità triplicate rispetto all’anno scorso, non hanno avuto la concorrenza della Sicilia e del Marocco. Inoltre la percezione generale di una sorta di “anticipo di estate” che abbiamo vissuto fin da metà maggio, insieme alla fine del lockdown, hanno fatto aumentare la domanda. I produttori del Consorzio però hanno poi dovuto fare i conti con il maltempo di metà giugno che ha alterato la situazione e rallentato la domanda a fronte di una fisiologica maggiore offerta del prodotto, il che ha comportato una lieve flessione nei prezzi. Ora la situazione con il caldo si è normalizzata e il rapporto domanda/offerta è equilibrato. I volumi sembrano quindi quest’anno particolarmente interessanti, grazie ai trapianti precoci e ravvicinati che hanno aumentato la produttività, con prospettive di un prolungamento della campagna per cui ci sono tutte le premesse per superare le 6000 tonnellate del 2019. Anche se andiamo incontro a una stagione climaticamente incerta – conclude Aguzzi – siamo convinti che la continuità della qualità, frutto di una rigorosa selezione, ripaghi e stiamo avendo grandi soddisfazioni, sia nei lisci che nei retati”.

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