Dulcis è il nome commerciale della nuova varietà di kiwi made in Italy, sviluppata da New Plant in collaborazione con le Università degli Studi di Udine e di Bologna. La sua produzione e distribuzione commerciale è un’esclusiva mondiale di Dulcis Kiwifruit Company. La società, di cui è presidente Mirco Montefiori, riunisce, oltre a New Plant, le aziende cooperative Alegra, Apofruit Italia e Orogel Fresco. La particolarità di Dulcis è di essere un kiwi a polpa verde, con le caratteristiche note acide, ma unite a quelle dolci dei kiwi gialli.
La stagione commerciale 2024-25 è stata il primo vero banco di prova per il kiwi Dulcis con quantitativi pressoché triplicati rispetto al 2023: oltre 600 tonnellate su 300 ettari di superficie. E l’esordio anche in alcune selezionate catene della distribuzione europea.
I 300 ettari a dimora non sono ancora tutti in produzione: l’obiettivo è arrivare a 500 ettari a fine di quest’anno, il prossimo anno la produzione triplicherà ancora, arrivando a oltre 2mila tonnellate per la campagna che inizierà a inizio novembre. Il risultato della campagna di quest’anno è stato molto buono, soprattutto a livello nazionale dove si è investito principalmente, con la presenza in molte catene che hanno creduto nel progetto e il consumatore che ha apprezzato il prodotto.
Quanto pesa l’export?
Circa il 20% al momento, le risorse sono state focalizzate sul mercato italiano per dare una fornitura regolare. Abbiamo concluso la campagna commerciale, prima delle aspettative, ed è rimasto poco prodotto in magazzino: un segnale positivo. C’è anche un segmento bio: Canova, società del Gruppo Apofruit per la commercializzazione del prodotto biologico, ha venduto un po’ di prodotto, ma anche Brio e Orogel Fresco che ha una sua linea biologica.
Sull’estero abbiamo fatto le prime prove su Germania, Uk, Belgio, un po’ in Portogallo e Spagna con risultati positivi. Il prossimo anno dedicheremo le attività di comunicazione e promozione prevalentemente sul mercato europeo. Parimenti ci sarà anche un’azione in Italia, prevalentemente digital e social e stampa trade.
Qual è il feedback da Fruit Logistica?
Siamo stati contattati da molti buyer, italiani ed europei, che hanno voluto approfondire il progetto e come programmare la prossima stagione. Abbiamo avuto la conferma che il prodotto è ben visto. L’interesse è genuino su questo nuovo prodotto.
Made in Italy e dolcezza sono i punti di forza.
Abbiamo fatto dei panel test che ci hanno permesso di conoscere meglio la percezione del consumatore e comunicheremo i risultati. Posso anticipare che Dulcis viene percepito con un sapore distintivo, unico, con la percezione della nota acida del frutto verde, ma combinata con quella dolce e di aromi e sapori dei frutti maturi tropicali, tipici della polpa gialla.
Non è paradossale che mentre l’agroalimentare rincorre il senza zucchero il mondo ortofrutticolo insegue l’altro grado brix nella proposta di nuove varietà?
Per il trasformato parliamo però di zuccheri aggiunti, per il fresco di zuccheri naturalmente presenti nella frutta. L’interesse per Dulcis, in realtà, è fornire un prodotto veramente buono, salutistico per l’alta concentrazione di vitamina C (basta un frutto al giorno per soddisfarne il fabbisogno), ma anche gustoso, aromatico, unito a consistenza morbida e non fibrosa. Un ready to eat, che non necessita di particolari forzature nella conservazione.
Raffaele Drei, presidente di Fedagripesca Confcooperative, a Fruit Logistica ha chiesto una moratoria di cinque anni sul processo di revoca dei principi attivi che sta mettendo in crisi la produzione. Quella del kiwi si è dimezzata in dieci anni. E l’export nei primi sei mesi del 2024 ha perso quasi un terzo delle quantità esportate (-29,6%) rispetto al primo semestre 2023. Che fare?
Tutti hanno bisogno di agrofarmaci in agricoltura, anche per affrontare le nuove criticità, come gli insetti, penso alla cimice asiatica per il kiwi. O le difficoltà dovute al climate change. Dulcis ha maggiore produttività e resilienza rispetto a Hayward. È stato selezionato per il territorio italiano: noi lo coltiviamo dal Friuli alla Calabria. E ci dà un vantaggio in questo senso.
Servono nuovi accordi fitosanitari con altri Paesi per ampliare i mercati?
Noi non abbiamo ancora i volumi per esportare Oltreoceano, forse faremo un test investigativo il prossimo anno. Ma più c’è la possibilità di accedere ad altri mercati e abbattere le barriere fitosanitarie meglio è.
More exports and goal of 2 thousand tons for Dulcis kiwi
For the next campaign of the new made in Italy variety with green pulp, which recalls the flavors of yellow fruit, the goal is to triple production by focusing on promotional activities mainly on the European market
Dulcis is the commercial name of the new variety of made in Italy kiwi, developed by New Plant in collaboration with the Universities of Udine and Bologna. Its peculiarity is that it has green pulp, with its characteristic acid notes, but combined with the sweet ones of the yellow pulp fruit. Its production and commercial distribution are a world exclusive of Dulcis Kiwifruit Company. This company, whose president is Mirco Montefiori, gathers, in addition to New Plant, Alegra, Apofruit Italia, and Orogel Fresco cooperative companies. The 2024-25 commercial season was the first real test for Dulcis, with quantities almost tripled compared to 2023: over 600 tons on 300 hectares of surface. And it also experienced its debut in some selected European distribution chains. President Montefiori specified: ‘The 300 hectares planted are not yet all in production. Our goal is to reach 500 hectares by the end of 2025, next year our production will triple again, reaching over 2 thousand tons for the campaign that will start in November’. Up to now the focus has been on the domestic market, also to provide a regular supply, with exports accounting for 20%. But the next objectives concern exports. ‘Next year we will devote communication and promotion activities mainly to the European market. Likewise, there will also be an action in Italy, mainly digital and social, and trade press. We have done our first tests abroad in Germany, UK, Belgium, a little in Portugal and Spain, with positive results. We do not yet have the volumes to export overseas, perhaps we will do an investigative test next year’. Made in Italy production, sweetness, and aroma are some of the pluses of the innovative variety. ‘We have done panel tests that have allowed us to better understand consumer perception and we will communicate the results. I can anticipate that Dulcis is perceived with a distinctive, unique flavor, with the perception of the acidic note of the green fruit, but combined with the sweet note and the aromas and flavors of ripe tropical fruits, typical of yellow pulp. We are talking about a truly good product, healthy for its high concentration of vitamin C (one fruit a day is enough to meet the need of this vitamin), but also tasty, aromatic, combined with a soft and non-fibrous consistency. A ready to eat product, which does not require particular forcing in conservation’. At Fruit Logistica there was confirmation that the product is well regarded, with many buyers, both Italian and European, who wanted to learn more about this project and how to plan the next season. The result of the 2024-25 campaign was very good, especially at a national level where investments were mainly made, with the presence in many chains that believed in the project. ‘We concluded our commercial campaign earlier than expected and there was little left in the warehouse: a positive sign. We also have an organic segment: Canova, a company of the Apofruit Group for the marketing of organic productions, sold some product, but also Brio and Orogel Fresco’. This variety has a further advantage, that of having been studied to be produced on Italian soil, with greater resistance to pathogens. In fact, some fears remain about kiwi. Production, which is also strategic on international markets, has halved in ten years. So much so that Raffaele Drei, president of Fedagripesca Confcooperative, at Fruit Logistica asked for a five-year moratorium on the process of revoking active substances that is putting the production of this and other crops (starting with pears) in crisis. ‘Everyone needs agrochemicals in agriculture, also to deal with new critical issues, such as insects; I am thinking of the Asian bug for kiwi. Or the difficulties due to climate change. Dulcis, however, has greater productivity and resilience than Hayward. And it was selected for the Italian territory: we grow it from Friuli to Calabria. This is an advantage’.
