Andamento prezzi ortofrutta in Italia al 4 settembre

Aumentano le quotazioni di pesche e nettarine, peperoni, zucchine e lattuga. In calo susine, meloni, pomodori, fichi d’India. Stabili angurie e finocchi

Si va verso le produzioni di frutta e verdura autunnali
Si va verso le produzioni ortofrutticole autunnali

Al via la campagna dei fichi d’India siciliani, mentre volge al termine quella di angurie, meloni, pesche e nettarine. Cambio di varietà per le susine, con le cultivar estive che cedono il passo ad altre varietà, come le Stanley, Grossa di Felisio. A causa del clima c’è carenza di prodotto a fronte di maggiore domanda per alcune produzioni, lattuga, peperoni, pomodori, zucchine.

Grazie all’accordo con Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) e Italmercati pubblichiamo la rilevazione dei prezzi dell’ortofrutta presso i mercati all’ingrosso al 4 settembre 2023. Qui di seguito una sintesi delle principali tipologie di frutta e ortaggi in commercio. Nel pdf scaricabile trovate il dettaglio dei grafici e i rilevamenti sulle principali piazze italiane: Milano, Bologna, Padova e Roma.

Scarica i prezzi dell’ortofrutta in Italia al 4 settembre 2023 in PDF cliccando qui

Angurie: prezzi stabili

Continua la vendita regolare delle angurie su prezzi sostanzialmente stabili, nonostante una disponibilità in via di esaurimento. Anche la qualità sta man mano scendendo, complice l’arrivo delle temperature più basse e il maltempo al nord Italia insieme allo spostamento dei consumi verso altri prodotti del periodo. Nel complesso, l’annata è stata segnata da un livello dei prezzi alto a fronte di una domanda sostenuta, concentrata nei mesi estivi più caldi.

Fichi d’India: prezzi in timido calo

Al via la campagna dei fichi d’India siciliani. I prezzi tendono al calo con l’aumentare dei quantitativi mentre la domanda non è ancora buona. I quantitativi raccolti però risultano ancora bassi e di calibro medio piccolo. Ciò spiega le quotazioni relativamente alte rispetto alla media.

Finocchi: prezzi stabili

Inizio settimana all’insegna di una domanda che sta aumentando piano piano per i finocchi, seppur a fronte di prezzi che si mantengono stabili. La qualità non è ottimale a causa del forte caldo del periodo precedente e ciò non permette un rialzo dei prezzi. Le quotazioni, seppur alte, sono in linea con i valori di dodici mesi fa.

Lattughe: prezzi in salita

Il mese di settembre ha esordito con un basso raccolto di lattughe. È probabile che la limitata disponibilità proseguirà per tutto il mese a causa del clima anomalo, soprattutto nel Nord Italia con le forti precipitazioni che hanno flagellato le colture. Ciò si traduce in un trend superiore alla media del periodo, andamento che evidenzia una criticità sul fronte disponibilità degli ortaggi a foglia. La domanda, col rientro dalle ferie dei consumatori, tende all’aumento configurandosi quindi come un ulteriore fattore rialzista. Per quanto riguarda il prodotto importato, sta iniziando ad arrivare l’Iceberg spagnola oltre l’olandese.

Meloni: prezzi in calo

Calano i prezzi dei prodotti estivi, come il melone, per effetto dello spostamento della domanda su prodotti autunnali. Sul fronte dell’offerta, la produzione sta ormai volgendo al termine. Nel complesso, l’annata è stata contraddistinta da quotazioni che hanno viaggiato su livelli altissimi, trainati da una forte domanda, soprattutto nei mesi più caldi. La qualità si è inoltre rivelata molto buona. Di rilievo la situazione in Piemonte che, colpito dalle forti precipitazioni, evidenzia prezzi superiori.

Pesche e nettarine: prezzi in risalita

Anche le pesche e le nettarine italiane si stanno incamminando verso la fine della campagna. I prezzi spuntano un rialzo grazie alla buona domanda congiuntamente alla minore disponibilità. Meno richieste invece le varietà platicarpa e percoche che non manifestano variazioni di prezzo. È presente sia prodotto italiano che spagnolo. Relativamente alle pesche e nettarine a polpa gialla si segnala la presenza di prodotto principalmente di origine del Sud Italia.

Peperoni: prezzi che tendono all’aumento

Prezzi dei peperoni che stanno lentamente risalendo su livelli alti. La principale motivazione resta la Sicilia, regione dove si sta raccogliendo meno prodotto. Prezzi elevati, anche rispetto all’anno scorso, si stanno però già manifestando in alcune piazze, come Roma e Padova. La domanda viaggia su buon livelli, fattore che incide positivamente sulle quotazioni.

Pomodori: prezzi in timido calo

Prezzi perlopiù stabili per i pomodori, a eccezione di alcune varietà che registrano una minore entrata di prodotto nei mercati. Un esempio sono i pomodori datterini, che risentono di una domanda sostenuta ma non soddisfatta appieno dalla disponibilità. Quotazioni in aumento anche per i pomodori da sugo, complice l’imminente fine della stagione. Dopo un lungo periodo di quotazioni molto basse, si rivela in netta ripresa il pomodoro tondo rosso a grappolo, sia italiano ma soprattutto olandese che fino a poche settimane fa registrava quotazioni al disotto della media del periodo. Rincaro questo da attribuire ai minori quantitativi in entrata.

Susine: prezzi in calo

Cambio di varietà per le susine, con le cultivar estive che cedono il passo ad altre varietà, come le Stanley, Grossa di Felisio. Buoni i quantitativi per le Fortune, caratterizzata da una domanda regolare, fattore che contribuisce a mantenere i prezzi su livelli normali.

Zucchine: prezzi in rialzo

Si registra un rincaro per le zucchine a fronte di una disponibilità più bassa e una richiesta sostenuta. In controtendenza il mercato di Roma, che presenta prezzi inferiori su base tendenziale. La qualità sta man mano migliorando con le temperature più miti, fattore che aiuta a scongiurare il sorgere di infezioni determinate dal forte caldo.

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