Volumi stazionari e crescita a valore del 2%, dove incide ancora un leggero effetto inflattivo. Sono i dati dell’Osservatorio di Mercato di Cso Italy sui consumi d’ortofrutta nei primi dieci mesi del 2024.
Nettarine, performance a due cifre, +12%
Più in dettaglio gli acquisti degli italiani da gennaio a ottobre sono stati per circa 4,3 milioni di tonnellate di ortofrutta, per una spesa, in questo parziale d’anno, di oltre 10,5 miliardi.
Andando a vedere le performance della frutta estiva, nel complesso, gli acquisti al dettaglio sono aumentati del 2%. Ottima risulta quelle delle nettarine i cui acquisti sono in crescita per il secondo anno consecutivo: +12% sull’anno precedente. Un prodotto che sta sempre più distinguendosi anche nell’export, come rilevano i dati dei primi 9 mesi delle esportazioni, dove ha fatto registrare un +47%. Lieve flessione invece per le pesche, -3% sul 2023. Scende di 3 punti percentuali il consumo di albicocche, a fronte di un +3% delle susine. Nel saliscendi va sempre tenuto presente la componente produttiva, sempre più legata al clima. È il caso delle ciliegie che fanno registrare un +22%, dopo la disastrosa campagna della stagione scorsa. Scende del 2% l’acquisto di angurie a vantaggio dei meloni, +4%. Consumi in netto aumento per l’uva da tavola fino a settembre, poi una flessione importante nel mese di ottobre ha portato a un risultato complessivo del +1%.
“Dopo i primi due mesi segnati da contrazioni, il 2024, era partito bene – precisa Elisa Macchi, direttrice di Cso Italy-, con variazioni sempre positive da marzo fino a tutto agosto. Dopo un prima lieve battuta d’arresto in settembre, quando i quantitativi sono scesi dell’1%, ottobre ha segnato invece un -5% rispetto allo stesso mese del 2023. Il calo è da imputare al comparto della frutta: -10%. In particolare hanno sofferto le mele, scese nel mese dell’8%, e l’uva da tavola, calata di un pesante 22%. Difficile al momento fare una proiezione di chiusura d’anno: saranno decisivi i mesi di novembre e dicembre”.