Macfrut 2025 sarà ricordato anche per l’evento Connessioni, una serata “fuorisalone”, tenutasi al Teatro Verdi di Cesena, con la partecipazione di oltre 220 tra clienti, stakeholder, rappresentanti della gdo italiana e internazionale, fornitori e partner commerciali del Gruppo Alegra, che comprende le aziende commerciali Alegra, Brio e Valfrutta Fresco. Un nuovo modo per raccontare uno dei gruppi ortofrutticoli più grandi in Italia, perdendo un po’ di quell’ingessatura tipica che lo ha accompagnato in questi anni, anche grazie a un ringiovanimento del team manageriale avvenuto di recente.
Un racconto di filiera, guardando al futuro
Sul palco del teatro Verdi si sono succeduti gli interventi dei vertici delle società che hanno toccato più temi: da quello strategico a quello produttivo senza dimenticare l’aspetto marketing e comunicativo. Con un presentatore di eccezione come Enrico Bucchi, direttore generale di Valfrutta Fresco e vicedirettore di Alegra, che ha guidato gli spettatori all’interno del viaggio. Oltre alla storia e strategie delle aziende del gruppo, focus sul kiwi Dulcis, le nettarine piatte Ondine e il peperone Cornelio, tre prodotti strategici per la crescita del Gruppo che cerca una connessione anche con la grande distribuzione organizzata per un supporto nei reparti.
E mentre a San Siro l’Inter e il Barcellona scrivevano una pagina della storia del calcio moderno, sul palco del Verdi è stata presentata anche la ricerca commissionata a NielsenIQ sui consumi di ortofrutta in Italia. “Abbiamo fatto analizzare indicatori nuovi -dice Claudia Iannarella, marketing manager del Gruppo- e, soprattutto, abbiamo fotografato in modo inedito il comportamento del consumatore, in termini di decisioni di acquisto, di driver di scelta, di segmentazione sia per il reddito sia per la composizione familiare, ma anche di fedeltà all’insegna e di attese all’ingresso nel punto di vendita. Da qui si parte per lavorare insieme ai nostri clienti e costruire un reparto ortofrutta più efficace, performante, attrattivo per il consumatore e in grado di favorire il rilancio della categoria”.
La ricerca di NielsenIQ sui consumi di ortofrutta in Italia
Un assaggio della ricerca è stata presentata durante l’evento da Matteo Bonù, food industry leader di NielsenIQ. L’analisi ha coinvolto un panel di 16.000 famiglie italiane, esaminando i loro comportamenti di acquisto in oltre 2.000 comuni. Negli ultimi cinque anni le vendite in valore sono aumentate mentre le vendite in volume sono diminuite. Questo fenomeno è attribuibile a vari fattori, tra cui l’inflazione e le condizioni climatiche. Tuttavia il risultato finale è una riduzione significativa delle tonnellate di ortofrutta acquistate dalle famiglie italiane.
Un focus particolare è stato dedicato alla frutta, con esempi di prodotti che hanno registrato performance diverse. Alcuni frutti estivi, come l’anguria e la pesca, hanno mostrato una crescita positiva, mentre altri, come gli agrumi e la frutta esotica, hanno visto una flessione nei volumi.
La ricerca ha anche analizzato il profilo dei consumatori, suddividendoli in gruppi basati su reddito, presenza di figli ed età del responsabile d’acquisto. Le famiglie senza figli e con reddito sopra la media rappresentano il 37,7% della spesa totale, mentre le famiglie con figli e reddito sotto la media rappresentano solo il 18%. Questo dato evidenzia come le famiglie con reddito più alto tendano a spendere di più per l’acquisto di frutta e verdura, mentre quelle con reddito più basso, pur avendo più bocche da sfamare, spendono meno.
Le famiglie italiane si dividono principalmente in tre gruppi: famiglie con figli e reddito sotto la media, famiglie senza figli e con reddito sopra la media, e famiglie senza figli con responsabile d’acquisto di età superiore ai 55 anni. Le famiglie con figli tendono a spendere meno per l’ortofrutta rispetto alle famiglie senza figli, che hanno una maggiore disponibilità economica.
Un altro tema importante emerso dalla ricerca è il consumo di prodotti biologici. Sebbene il 63% dei consumatori si dichiari interessato al bio, la quota di mercato del biologico è diminuita di un punto e mezzo negli ultimi cinque anni. Il consumatore percepisce il bio come più costoso, soprattutto per i prodotti di marca, ma meno per quelli a marchio del distributore.
Finito Macfrut, pronti per la nuova stagione: ciliegie e drupacee in rampa di lancio
Mauro Laghi, direttore generale di Alegra e responsabile commerciale di Brio, ha espresso soddisfazione per gli incontri qualificati avuti durante Macfrut. Laghi ha evidenziato l’opportunità di confrontarsi con clienti italiani e internazionali, condividendo strategie e progetti per la nuova campagna estiva. Il Gruppo è pronto a valorizzare il lavoro dei produttori, con la produzione di ciliegie Igp di Vignola che inizierà a breve, seguita dalle drupacee coltivate in Calabria.












