Entra nel vivo la campagna di raccolta dell’uva da tavola O.P. Agritalia, l’organizzazione di produttori in Puglia e Sicilia: volumi importanti e significative quantità di uva biologica e Igp.
La campagna per l’uva da tavola O.P. Agritalia
La O.P. si attende di raccogliere circa 12.000 tonnellate, di cui un 15% di bio e in 15% di prodotto Igp, e il 70% di Sqnpi (Sistema qualità nazionale di produzione integrata).
La O.P. Agritalia è un partner storico della gdo, e questa produzione conferma la volontà di confermarsi quale partner strategico affidabile, in grado di produrre uva da tavola italiana sana, di qualità e in quantitativi costanti, buona e tracciabile. “Questo richiede il consumatore moderno. Valorizzando terreni vocati e sostenuti da condizioni pedoclimatiche favorevoli riusciamo a raggiungere questi obiettivi e anche quest’anno la bontà è pronta a scaffale”, ha commentato Francesco Laporta, commerciale di O.P. Agritalia.
Il paniere dei prodotti di O.P. Agritalia
Per l’uva da tavola O.P. Agritalia, le varietà prodotte includono anche varietà tradizionali coltivate secondo le pratiche ergonomiche a basso impatto ambientale. Si tratta di:
–Apirene
–Viviana, marchio promosso da Italia Ortofrutta Unione Nazionale (di cui O.P. Agritalia è socia) nelle versioni con o senza semi, già presente in numerose insegne della gdo e con una forte crescita nelle vendite.
–Luisa (uva bianca)
–Fiammetta (uva rossa)
Le ultime due sono frutto della selezione del gruppo pugliese Grape&Grape, dedicato allo sviluppo di varietà italiane di uva da tavola distintive e sostenibili (O.P. Agritalia e tra in soci fondatori), sono soft seedless, senza semi, rivolte ai consumatori che amano la varietà apirene.
O.P. Agritalia è partner della gdo anche per la produzione di nettarine. Il raccolto, ormai vicino alla chiusura, dovrebbe arrivare a 900 tonnellate di cui il 40% biologico. Una percentuale molto elevata, segno della direzione di sostenibilità intrapresa dalla O.P.
La filiera sostenibile

I soci produttori di O.P. Agritalia sono 50 e nella collaborazione con la gdo hanno scelto di perseguire i pilastri della sostenibilità e della qualità certificata: una filiera trasparente e strutturata.
“Alla Gdo -aggiunge Francesco Laporta- portiamo in dote ciò che occorre per un lavoro agile: una capacità consolidata di pianificazione, servizio, flessibilità e affidabilità; di visione prospettica. Sappiamo fare sistema. Contestualmente, al consumatore raccontiamo, attraverso un prodotto di eccellenza, ciò che siamo: famiglie dedite al lavoro, capaci di selezionare le migliori soluzioni perché i frutti della terra che tanto amiamo che arrivano sulle tavole siano, oltre che buoni, anche rispettosi dell’ambiente ed equi, cioè generare valore per tutta la filiera. Questo è, per noi, oggi, far crescere l’ecosistema agricolo e guardare al futuro”.
Concretamente si tratta di tecniche agricole a basso impatto ambientale, azioni che favoriscono la biodiversità e la fertilità (inerbimento, confusione sessuale, riduzione del consumo idrico), predilezione per imballaggi riciclabili e compostabili, lavoro dignitoso, certificazioni Igp, Bio, Sqnpi, Global Gap, e report di sostenibilità Esg redatto nel 2024.












