Amas Group: i rincari dei trasporti mandano il fresco ko #vocidellortofrutta

L’azienda grossista opera al Mercato ortofrutticolo all'ingrosso di Catania.  “Il pomodoro schizzato anche a 4 euro al chilo, costi raddoppiati per la logistica dalla Spagna” racconta il titolare Luca Amas

Stand Amas Group al Mercato agroalimentare di Catania
Stand Amas Group al Mercato di Catania

Luca Amas è il titolare di Amas Group, azienda grossista, nata nel 2018, che opera al Mercato ortofrutticolo all’ingrosso di Catania. Distribuisce prodotti da tutta Italia, con import ed export in Europa, da Spagna, Grecia, Olanda, Belgio e Polonia, per un fatturato 5,6 milioni di euro.

Come si riflettono i rincari sui prezzi?

I prezzi ora sono al ribasso ma siamo stati in difficoltà, soprattutto con gli ortaggi. Il pomodoro era arrivato 4 euro al chilo ed è sceso a 1,80. La problematica sono i costi dei trasporti. Oggi sto trattando solo con la Spagna. Da Barcellona mi chiedevano 2800 euro per il trasporto di un camion frigo: oggi è salito a 5500 euro. Cerchiamo di difenderci.

Quanto è pesante la situazione?

Amas Group importa ed esposta in tutta Europa
Amas Group importa da tutta Europa

Mi sento costantemente con altri mercati e quando va male Catania vanno male un po’ tutti. Da mesi la situazione è critica. Da gennaio a marzo è un periodo di stanca ma non ricordo un periodo così nero. Ci sono stati tanti aumenti e le persone cercano di sopravvivere.

I piselli freschi costano circa 3 euro al chilo, un nucleo di 4  persone ne ha bisogno 2-3 chili: se deve spendere più di 10 euro per mangiare la pasta con i piselli, compra quelli surgelati al supermercato. Così le insalate fresche in busta, il minestrone surgelato. Tutti vorrebbero il fresco ma con gli aumenti di energia, carburante qualcosa devono sacrificare.

Quali sono i vostri prodotti di punta?

Per la stagione invernale mele pere e arance; per l’estate ciliegie, pesche, albicocche. Cerchiamo di soddisfare il nostro mercato. Quest’anno è stato difficile per le mele e le abbiamo importate da Polonia, Belgio e Spagna; la campagna delle ciliegie arriva ogni anno dalla Puglia: due anni fa non ce ne erano e le abbiamo importate dalla Grecia. Cerchiamo di non fare mancare il prodotto ai clienti.

Chi sono i vostri clienti?

Soddisfiamo soprattutto i mercati rionali e dettaglianti, anche ospedali, scuole, mense; abbiamo abbandonato l’horeca per il Covid.

Quanto conta la componente locale?

In Sicilia siamo forti con ortaggi e agrumi.  In questo momento le arance arrivano dalla Spagna, Navel o Navel Late. In Sicilia abbiamo poca disponibilità di arance bionde, la rossa è famosa in Europa è destinata all’export. E questo si riflette sui prezzi. Il tarocco che prima si comprava a 50-70 centesimi oggi va a 1 euro al chilo.

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