OrtoRomi: esoscheletri per il taglia e monda

OrtoRomi esoscheletri

La tecnologia può aiutare anche a ridurre lo sforzo fisico nel lavoro, e con questo obiettivo OrtoRomi ha introdotto 7 esoscheletri passivi per attenuare lo sforzo muscolare degli operatori nelle mansioni più impegnative del reparto taglia e monda. Ecco i dettagli.

Gli esoscheletri di OrtoRomi per movimentare casse pesanti

Gli esoscheletri per gli operatori di produzione sono dispositivi studiati per prevenire i disturbi muscolo-scheletrici legati alle mansioni più gravose. Questi strumenti infatti aiutano a mantenere la postura corretta durante il lavoro, contribuendo così ad attenuare lo sforzo. In particolare, OrtoRomi ha introdotto 7 esoscheletri passivi modello Mate-XT di Comau per il reparto taglia e monda. Qui gli operatori tra le altre mansioni devono movimentare pesanti casse di insalata: uno sforzo ripetitivo e prolungato che l’esoscheletro aiuta a fare con meno sforzo, cioè flettendo le gambe e tenendo la schiena dritta.

Il Mate-XT è totalmente meccanico, non ha motori o batterie ma invece si basa su un sistema di molle, così da diminuire del 30% l’affaticamento di braccia e spalle, alleggerendo il carico muscolare con 8 livelli di sostegno regolabili. Si tratta di uno strumento facile da indossare, robusto, leggero e compatto, ergonomico e personalizzabile, che non richiede una manutenzione quotidiana. Non è un dispositivo di protezione individuale come potrebbero essere un caschetto o le scarpe antinfortunistiche nell’edilizia.

Gli studi sugli esoscheletri per lavorare

L’impiego progressivo di esoscheletri lavorativi ha prodotto anche studi dedicati sulla loro efficacia. Tra questi, quello pubblicato su IEEE Transactions on Human-Machine Systems (13 febbraio 2025, Vol. 55, n. 2, pp. 185–196). In 6 mesi di controllo nell’uso di un esoscheletro a supporto delle braccia (Ase) su 6 lavoratori di sesso maschile, nel corso delle pratiche lavorative quotidiane, ha evidenziano che mentre non ci sono stati effetti collaterali negativi, si sono invece verificate riduzioni significative e costanti nel tempo dell’attività muscolare della spalla e nelle metriche legate alla percezione dello sforzo. Fino al 30% per quanto riguarda la spalla, e nell’ordine di 2,4 punti su 10 per la percezione dello sforzo.

Il test condotto da OrtoRomi

Anche OrtoRomi ha condotto un proprio test preliminare interno legato alle specifiche esigenze operative. Nella fase preliminare, condotta con il supporto tecnico di Azeta Solutions, sono stati coinvolti 10 operatori della cooperativa agricola, appositamente formati con un percorso teorico e pratico. Il test operativo ha valutato i parametri di comfort, usabilità e impatto percepito dall’utilizzatore, attraverso momenti di confronto strutturati.

Dato che i riscontri sono stati positivi, gli esoscheletri sono stati introdotti da OrtoRomi, preceduti da una sessione formativa utile a garantirne il corretto utilizzo. La norma di riferimento, non obbligatoria, cui ha aderito la Cooperativa è la UNI/TR 11950:2024, che prevede appunto un percorso come quello portato avanti dall’azienda, con test preliminari e formazione. “Questo ci posiziona tra le prime realtà italiane a seguire un approccio metodico, in linea con le migliori pratiche oggi disponibili a livello nazionale”, ha detto Luca Chinaglia, Ad e direttore risorse umane di OrtoRomi.

Una dimostrazione di attenzione alla sostenibilità a tutto tondo, che non si ferma qui: OrtoRomi prevede di estendere l’impiego degli esoscheletri anche ad altri reparti, affiancando a questi strumenti iniziative mirate alla sensibilizzazione sul benessere fisico e posturale.

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