Iniziata l’importazione dalla Grecia del kiwi Hayward, mentre entra nel vivo la produzione di cachi. Cambio di varietà per i fichi d’India, i con i primi Bastardoni siciliani. Tra le mele si registra l’ingresso di nuove varietà, Nicoter e Annurca. Prende il largo la produzione delle zucche e riparte la campagna dei cavoli broccoli. Di nuovo in ribasso i prezzi delle zucchine, in amento invece quelle delle carote.
Grazie all’accordo con Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) e Italmercati pubblichiamo la rilevazione dei prezzi dell’ortofrutta presso i mercati all’ingrosso al 29 settembre 2025. Qui di seguito una sintesi delle principali tipologie di frutta e ortaggi in commercio. Nel pdf scaricabile trovate il dettaglio dei grafici e i rilevamenti sulle principali piazze italiane: Milano, Bologna, Padova e Roma.
Scarica i prezzi dell’ortofrutta in Italia al 29 settembre 2025 in PDF cliccando qui
Cachi: prezzi in calo
Aumentano i quantitativi dei cachi italiani, provenienti dall’Emilia-Romagna e dalla Campania, e scendono le quotazioni. Domanda che non è ancora decollata con le ultime giornate con caldo estivo. Qualità in miglioramento con la produzione che sta entrando nel vivo. Primi scarichi anche di cachi mela della Spagna.
Carote: prezzi in progressivo aumento
I prezzi delle carote registrano un progressivo aumento nelle ultime settimane. La causa è da imputare a una diminuzione dei quantitativi dovuto al forte caldo nei mesi estivi che ha danneggiato la produzione, soprattutto nel Centro e Sud Italia.
Cavoli broccoli: prezzi in rialzo
Riparte la campagna dei cavoli broccoli. Prezzi che subiscono una spinta verso l’alto con i quantitativi ancora contenuti. Il calo termico e l’arrivo dell’autunno dona una buona spinta sia alla produzione ma soprattutto alla richiesta.
Fichi d’India: prezzi in salita
Cambio di varietà per i fichi d’India, i comuni lasciano il posto ai primi Bastardoni siciliani. Prezzi che salgono leggermente grazie al buon interesse da parte dei consumatori. Trend che viaggia su livelli inferiori allo scorso settembre, avendo una produzione migliore per quanto riguarda i quantitativi al momento.
Kiwi: prezzi in leggero calo
Primi arrivi per il kiwi Greenligth italiano, domanda ancora debole, condizionato dal basso livello qualitativo ancora. È iniziata l’importazione dalla Grecia del kiwi Hayward, che prende il posto del prodotto cileno. Livello zuccherino non alto, che sfavorisce la richiesta. Tende alla conclusione la vendita del kiwi neozelandese a marchio Zespri.
Lattughe: prezzi che scendono
Procede regolare la produzione di lattughe, prezzi in leggero calo soprattutto per la varietà Gentile. Iniziata la vendita di Iceberg olandese che sostituisce la produzione spagnola. Il clima favorisce la crescita di questi ortaggi a foglia, domanda che si presenta regolare per il periodo.
Melanzane: prezzi in diminuzione
Presenti alti quantitativi di melanzane, coltivate in diverse regioni italiane. Ciò consente un calo delle quotazioni anche a fronte di una domanda statica. Nei mercati si registra la copresenza di prodotto sia in piena area, ormai alla fine, che le prime partite di prodotto in serra, ormai alle porte.
Mele: prezzi in sostanziale stabilità
Continua l’ingresso delle nuove produzioni di mele, sia di pianura ma soprattutto del Trentino. Come nuova varietà questa settimana si registra la mela Nicoter e le prime partite, soprattutto nel mercato di Roma e Napoli, di mele Annurca della Campania. Prezzi leggermente superiori allo scorso anno, ma sono ancora in via di definizione, con le produzioni che entreranno a pieno regime.
Zucche: prezzi in calo
Non decolla la stagione delle zucche, a causa delle temperature diurne ancora calde, che sfavoriscono la richiesta. Prezzi che registrano un ulteriore calo a fronte di un aumento dei quantitativi con la produzione che ormai prende il largo.
Zucchine: prezzi in discesa
Ritornano a scendere i prezzi delle zucchine. Il clima ha inciso negativamente sulla produzione, in particolare sulla qualità del prodotto. Questo si traduce in un calo delle quotazioni che precipitano su livelli inferiori allo scorso anno. Nei mercati si registra un’ampia forbice di prezzi a causa della compresenza di prodotto in piena area, ormai alle ultime battute, e in serra. Incide inoltre anche la richiesta bassa.












