Melone Mantovano Igp: la crescita è solo all’inizio, serve investire sulla comunicazione

Durante il Simposio del Melone Mantovano abbiamo potuto approfondire diversi aspetti e l'andamento della stagione 2025 con le aziende aderenti al Consorzio

Durante il Simposio del Melone Mantovano abbiamo potuto conoscere e parlare con le aziende aderenti al Consorzio del Melone Mantovano, nato per rispondere a un’esigenza precisa: “Far conoscere ai consumatori un prodotto unico, ma spesso non identificato -dice Mauro Aguzzi, presidente del Consorzio di Tutela-. L’idea ha iniziato a prendere forma nel 2009, portando alla costituzione ufficiale del consorzio per richiedere il riconoscimento ministeriale. Questo è arrivato alla fine del 2013 e nel 2014 di essere il primo anno di commercializzazione. Da allora, la crescita è stata esponenziale: dalle 500 tonnellate del 2014 si è passati alle quasi 12.000 tonnellate previste per il 2024″.

Nonostante questi risultati, il consorzio ritiene di essere “appena all’inizio”. L’obiettivo principale è aumentare la comunicazione verso il consumatore. Si stima, infatti, che circa la metà di chi fa la spesa non conosca ancora specificamente il Melone Mantovano o non lo identifichi come un prodotto di eccellenza legato alla sua origine. Lo strumento fondamentale per raggiungere questo scopo è il marchio di Indicazione Geografica Protetta (Igp), che fornisce ai consumatori un mezzo chiaro per riconoscerlo sugli scaffali. La sfida ora è investire di più in comunicazione per consolidare la notorietà al Nord Italia e farsi conoscere nel Centro-Sud e all’estero, dove la presenza è ancora marginale.

Le parole chiave del Melone Mantovano Igp

Il successo del melone mantovano si fonda su parole chiave come territorio, storia e tradizione. Il consorzio unisce tre grandi organizzazioni di produttori che da generazioni coltivano meloni su terreni simili, dall’alto mantovano fino alle zone verso Parma e Ferrara. Questo sapere, tramandato da decenni, è un vanto per i produttori, che affermano di “aver insegnato all’Italia a coltivare il melone”. Il legame con il territorio è profondo: per i membri del consorzio, è una “produzione di orgoglio -come rimarca Francesca Nadalini, vice presidente di Op Sermide Ortofruit-, cresciuta con il profumo dei meloni che invade i magazzini d’estate. Le caratteristiche uniche di aroma e profumo, che lo distinguono da ogni altro melone in Italia, sono dovute alla particolare composizione di argilla e limo del terreno, elementi tutelati dal disciplinare di produzione”.

La stagione 2025 del Melone Mantovano Igp

Con Bruno Francescon, titolare dell’omonima azienda di famiglia, abbiamo poi fatto il punto sulla stagione in corso del melone mantovano, che come di consueto si è rivelata altalenante “Dopo un maggio considerato nella norma -dice Francescon-, il mese di giugno è stato molto positivo dal punto di vista commerciale: il grande caldo ha favorito le vendite, mantenendo i prezzi su buoni livelli. Tuttavia, le temperature estreme e ininterrotte, con picchi di 40 gradi, hanno causato problemi in campo, colpendo pesantemente le coltivazioni destinate alla raccolta di fine luglio e agosto. Sebbene lo stato di salute delle piante sia ottimo, si prevedono produzioni inferiori alle aspettative a causa dello stress climatico”.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome