Andamento commerciale dell’uva da tavola in Italia nel 2022

Cresce l'interesse per l'uva da tavola senza semi, la bilancia commerciale nel 2021 resta piuttosto stabile

Uva da tavola prezzi 2019

L’uva Vittoria, partita con quotazioni sopra la media per un breve periodo, ha poi avuto un andamento regolare con quotazioni non superiori alla media e produzioni alte, con buona qualità. Anche per quanto riguarda le cultivar autunnali, non si registrano quotazioni superiori alla media, data la maggior produzione dell’annata 2022 e la domanda piuttosto regolare. Per quanto riguarda l’uva nera la campagna è stata estremamente regolare con prezzi molto simili alle annate precedenti ed un livello medio alto della domanda: prezzi, addirittura, inferiori alla media degli ultimi tre anni per l’uva bianca Italia.

Uva senza semi sempre più al centro dell’interesse dei consumatori

L’uva senza semi ha avuto, invece, quotazioni leggermente più elevate rispetto agli anni passati, visto il grande interesse da parte dei consumatori. Presenti, nel corso del 2022, anche le produzioni sudafricane di uva bianca senza semi (quest’ultima interessata da un aumento di prezzo all’esaurirsi delle produzioni 2021 di prodotto nazionale) e di uva bianca Vittoria, caratterizzata da un andamento regolare.

Produzioni e superfici di uva da tavola in Italia

Fra i maggiori produttori di uva sul territorio nazionale si confermano Puglia e Sicilia, che producono ben più della metà delle uve da tavola italiane. Le superfici, nell’ultimo decennio, non hanno subito particolari aumenti o diminuzioni.

Import export uva da tavola in Italia

Per quanto riguarda importazioni ed esportazioni, si può notare come, rispetto al 2020, siano calate entrambe in maniera lievissima ma, a causa degli aumenti generalizzati dovuti a costi di produzione e trasporto, sia aumentato il volume in termini di prezzo complessivo. Da notare il deciso calo delle importazioni di uve spagnole, dovuto al fatto che, nel 2021, le produzioni iberiche sono state inferiori alla media. Durante il 2021, nonostante siano calate le esportazioni verso la Germania e la Francia, è stata acquisita una maggior percentuale di mercato presso la Polonia (+13% rispetto al 2020).

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