La Commissione europea ha presentato al Parlamento europeo la proposta sul Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028–2034, insieme a un primo pacchetto settoriale che include anche la proposta sulla nuova Politica Agricola Comune (Pac) post-2027. Reazioni molto negative da parte delle principali associazioni del mondo agricolo, da Coldiretti a Cia-Agricoltori Italiani, da Legacoop Agroalimentare, a Fedagripesca Confcooperative, molte delle quali hanno protestato direttamente a Bruxelles.
Il pacchetto è stato illustrato dal commissario europeo al Bilancio, Serafin, davanti alla Commissione Bilancio, mentre il commissario all’Agricoltura Hansen ha discusso i contenuti con i membri della Commissione Agricoltura. Il bilancio sale da 1.270 miliardi a circa 2 mila miliardi. Oltre ai tagli della Pac, non piace l’idea dell’accorpamento delle risorse dei Fondi di coesione e della Politica agricola comune in un unico capitolo. C’è comunque tempo per intervenire visto che il negoziato durerà circa due anni.
Le preoccupazioni del settore

“Un taglio del 20% delle risorse della Pac è un disastro annunciato -attaccano il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo-. Sono imbarazzanti le parole del commissario all’Agricoltura Hansen che dichiara di aver salvato l’80% del budget Pac. Abbiamo davanti due anni per combattere questa deriva, salvare gli agricoltori e scongiurare la fine del sogno europeo. Un progetto avviato da Timmermans e realizzato con spietata lucidità da Von der Leyen”.
“Vergognoso e indicibile attacco all’agricoltura: la Pac annacquata con il Fondo unico e un taglio di quasi il 30% delle risorse per il settore faranno l’Europa a brandelli -è il commento del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini-. Il Fondo unico metterà in competizione i settori e gli Stati membri e a nulla servirà la certezza dei 300 miliardi appena annunciati, meno degli attuali, quando al comparto ne sarebbero serviti da tempo molti di più”.
“La proposta della nuova Pac è irricevibile -afferma Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare-. Ciò che proprio non va è la riduzione da 386 miliardi a 302 miliardi di euro che sono un colpo duro per un settore già messo alla prova. Sono stati proposti 2 trilioni, quasi il 2% del Pil dell’Europa, ed è ancor più inaccettabile che con un budget quasi raddoppiato si tagli l’agricoltura”.
“Portare l’attuale Pac dentro un fondo unico significa di fatto smantellarla: occorrerebbe invece fare politiche orientate alla competitività delle filiere. La decisione di accorpare la Pac al Fondo Unico europeo è un approccio anacronistico e smonta il concetto di Politica Agricola Comune” è il commento del presidente di Fedagripesca Confcooperative, Raffaele Drei.
Anche Simona Caselli, responsabile degli Affari europei di Legacoop Agroalimentare, ribadisce la contrarietà “alla massiccia rinazionalizzazione delle politiche che ci riporta£. E no al “Fondo Unico dove si mescolano l’agricoltura, la coesione, la ricerca, e dove lo sviluppo rurale non ha nemmeno fondi dedicati”.
“Non ho perso l’occasione per ribadire alla Commissaria Ue una posizione chiara: la Politica agricola comune e i fondi di coesione devono restare fuori dal cosiddetto ‘fondo unico’. La proposta rischia di indebolire l’agricoltura europea e di ridurre il ruolo delle Regioni nello sviluppo dei territori”. Così L’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, che ha incontrato la presidente della Commissione Ue, Ursula Von Der Leyen, nel corso della sua visita al Padiglione Europa dell’Expo 2025, a Osaka.
 
		












