Giampiero Manfuso eletto presidente del Consorzio San Marzano Dop

Promozione internazionale, contrasto all’Italian sounding e rafforzamento della filiera i punti programmatici della nuova guida

Il neopresidente Giampiero Manfuso
Giampiero Manfuso

Giampiero Manfuso è il nuovo presidente del Consorzio di tutela del Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino Dop. L’elezione si è tenuta nella sede del Consorzio, dove l’Assemblea dei soci e il Consiglio di amministrazione si sono riuniti per procedere al rinnovo delle cariche sociali.

Chi è la nuova figura al vertice

Manfuso, 45 anni, di Sant’Antonio Abate, è laureato in Economia all’Università di Napoli. Seconda generazione della famiglia Manfuso, è attualmente direttore agli acquisti della Conserve Manfuso Srl.

Da sette anni è attivo nel Consorzio di tutela del Pomodoro San Marzano, dove ha ricoperto il ruolo di consigliere e poi quello di vicepresidente, carica adesso assegnata a Tommaso Romano rappresentante della parte agricola.

Iniziative ed eventi nel 2026 per il trentennale della Dop

“Ci attendono sfide importanti -ha detto Manfuso-: metteremo tutto il nostro impegno per consolidare il ruolo strategico del Consorzio, far crescere l’intera filiera del Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino Dop e rafforzare l’economia che essa genera in tutto l’areale di produzione”.

Tra i principali obiettivi programmatici del triennio di presidenza, Manfuso ha indicato il potenziamento della promozione del Pomodoro San Marzano Dop al fine di incrementarne la notorietà e il riconoscimento sia sui mercati nazionali sia su quelli internazionali, il contrasto al fenomeno dell’Italian sounding e il rafforzamento della collaborazione tra la filiera agricola e quella industriale

La presidenza Manfuso si apre con un importante appuntamento: il 2026 sarà l’anno in cui ricorrerà il trentesimo anniversario del riconoscimento della Dop per il Pomodoro San Marzano. “Ci prepariamo a celebrarlo con iniziative mirate. Il Pomodoro San Marzano Dop rappresenta un ingrediente imprescindibile della cucina italiana, oggi riconosciuta come Patrimonio immateriale dell’umanità”.

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