Vog-Home of apples ha iniziato la commercializzazione del nuovo raccolto bio, che vede impegnati in questi mesi 300 melicoltori. In occasione dell’European Organic Day, il Consorzio traccia un bilancio dell’avvio della stagione commerciale.
I giovani attratti dal prodotto biologico più innovativo
“Il raccolto è di ottima qualità e prevediamo di avere sul mercato volumi in linea con l’anno scorso -commenta Klaus Hölzl, responsabile vendite di Vog-. Siamo in grado di garantire la continuità per 12 mesi di un’offerta adatta alle diverse esigenze dei consumatori”.
“Oggi siamo partner ideali per costruire l’offerta a scaffale in qualsiasi momento dell’anno, affiancando mele tradizionali a brand classici e a proposte innovative con un forte appeal anche sulle nuove generazioni, che oggi rappresentano un traino per i consumi anche biologici” aggiunge Hannes Tauber, responsabile marketing di Vog.
Vasto assortimento
L’assortimento biologico del Consorzio si sviluppa lungo due linee principali: le mele tradizionali, che garantiscono continuità e riconoscibilità ai consumatori più affezionati, e le mele Club.
Le mele tradizionali comprendono le varietà più amate e radicate nelle abitudini di consumo, proposte con i marchi Marlene Bio e Biosüdtirol. Tra queste spiccano le rosse dolci come Gala – disponibile per 12 mesi e molto apprezzata anche dai bambini come snack a scuola – insieme con Inored Story e Fuji, dal gusto intenso e zuccherino. A esse si affiancano le rosse dolci-acidule, come Braeburn, Topaz, Bonita e Natyra. L’assortimento si completa con le gialle Golden Delicious, disponibili tutto l’anno e le verdi Granny Smith.
Le mele Club comprendono i grandi classici come Kanzi Bio e Pink Lady Bio. Cosmic Crisp Bio, RedPop Bio e Giga Bio intercettano anche i gusti delle nuove generazioni. “Grazie all’assortimento diversificato, alla continuità e alla disponibilità di diversi packaging, come borse e foodtainer, che rappresentano un ulteriore valore aggiunto, aiutiamo i nostri clienti a gestire la categoria mela per tutto l’anno” conclude Tauber.











