Il maltempo fa danni in Emilia-Romagna: nel tardo pomeriggio del 21 agosto raffiche di vento anche superiori ai 100 km/h, forte pioggia intensa e violenta grandine hanno sferzato le coste tra Cesena e Rimini, allargandosi anche all’entroterra, colpendo le campagne tra Cesenatico, San Mauro Mare, Bellaria e Rimini. La perturbazione ha interessato alcune delle aree già danneggiate da una precedente grandinata a inizio agosto, aggravando la situazione di diverse aziende agricole.
Danni per insalata, uva e pomodoro
A pagare il conto più salato sono state le orticole, in particolare insalate e bietole, le cui foglie sono state lesionate dalla grandine e sono ormai invendibili, con aziende che segnalano la perdita dell’intera produzione. Non solo. Nel riminese, molti vigneti sono stati colpiti (settembre è il mese della raccolta), con alcune realtà che segnalano anche danni strutturali ad esempio alle coperture dei capannoni. Non sono rimasti indenni i campi di pomodoro da industria, che in altre zone hanno già iniziato la raccolta, sono stati interessati dai fenomeni atmosferici.
Confagricoltura chiede sostegno
Mentre calamità simili vengono registrate sempre più spesso, trasformandosi ormai da eccezionalità a norma, si fa più pressante la necessita di creare meccanismi di protezione economica per gli operatori del settore: “La gestione del rischio deve diventare una priorità nazionale -fa notare Daniele Montemaggi, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini-: serve un sistema che tuteli davvero il reddito delle imprese agricole, oggi lasciate troppo spesso sole ad affrontare le conseguenze del cambiamento climatico”. Quali? Il direttore Luca Gasparini evidenzia la necessità di strumenti assicurativi più accessibili, sgravi e un ripensamento complessivo della politica agricola in chiave climatica.












