La mela di pianura fa il punto sugli ultimi anni di attività e si appresta ad affrontare un periodo intenso e ricco di sfide. Sfide di cui il consorzio MelaPiù, forte dei suoi 31 anni di storia, ha scelto di farsi carico per proseguire la propria scommessa su qualità e innovazione.
L’innovazione e il riconoscimento dell’Igp per MelaPiù
Tre sono i punti principali su cui, nel prossimo futuro, si intenderà puntare: prima di tutto lo studio e lo sviluppo di nuove varietà del prodotto e di nuovi cloni migliorativi della varietà Fuji, che nel progetto è preminente. Poi un maggiore focus sulla formazione, da portare avanti in collaborazione con la Fondazione Fratelli Navarra di Ferrara, istituzione largamente impegnata nei programmi scuola-lavoro degli istituti agrari e nello studio delle migliorie genetiche. E infine, in un’ottica a più lunga scadenza, il sostegno alla richiesta, già avanzata al ministero delle Politiche Agricole, della certificazione Igp per la mela di pianura dell’Emilia-Romagna.
Tre obiettivi che sostanzialmente rappresentano il naturale approdo delle motivazioni che nel 1994 portarono alla nascita del progetto e del consorzio MelaPiù, ossia diffondere e affermare i valori eccellenti della melicoltura di pianura seguendo un rigido disciplinare di produzione orientato alla qualità del prodotto e interessando i territori più vocati delle province di Ferrara, Ravenna, Bologna e Forlì-Cesena.
I soci del consorzio MelaPiù
Oggi MelaPiù conta come soci sei tra le maggiori realtà produttive dell’Emilia-Romagna (Afe Ferrara, Apoconerpo, Cico, Patfrut, Apofruit e Minguzzi), che dispongono complessivamente di quasi 500 ettari coltivati a mele per una produzione che, nella stagione in essere, dovrebbe aggirarsi attorno alle 16mila tonnellate. “La scommessa di un prodotto di pianura, di qualità premium, con alte qualità organolettiche e una sua precisa identità – spiega Matteo Mazzoni, che del Consorzio MelaPiù è il presidente– ha trovato un ottimo riscontro nel mercato nel corso di questi anni. Abbiamo valorizzato una tradizione di produzione melicola di lungo corso in questi territori, aggiungendoci il plus della varietà Fuji con l’ulteriore aggiunta della varietà Gala. Il nostro non è un progetto statico, al contrario, guarda al futuro con lo studio di nuove varietà così come al miglioramento genetico e all’ottenimento dell’Igp”.
Dalla Fuji e Gala ai cloni per avere migliore succosità e croccantezza
Protagonista dell’offerta di MelaPiù, come detto, è la varietà Fuji, commercializzata come Fuji MelaPiù, varietà tardiva, ideale per la coltivazione negli ambienti di pianura dove le temperature rimangono più a lungo alte per tutto il mese di settembre. Raccolta alla fine di quel mese, viene immessa nella distribuzione da ottobre, con i picchi di vendita previsti per fine inverno-inizio primavera. Parte fondamentale del lavoro del consorzio è, come detto, lo studio di cloni migliorativi di questa varietà, nomi suggestivi come Grufn, Aztec, King Fuji, San Cip e Fubrex, che di volta in volta si differenziano per colorazione, forma, spessore della buccia e caratteristiche organolettiche: specialmente su questo ultimo punto si tenta di ottenere sempre migliore succosità e maggiore croccantezza. Alla Fuji, da un paio d’anni, è stata con successo affiancata la varietà Gala, commercializzata sotto il marchio MelaPiù Gala: coltivata negli stessi areali regionali della Fuji, è la prima varietà a raggiungere il punto di raccolta a inizio stagione e la sua campagna commerciale comincia in agosto per proseguire sino al mese di dicembre.












