Coop Alleanza 3.0 lancia le nuove puntate del podcast Per fare un broccolo

Tre nuovi episodi del podcast di Coop Alleanza 3.0 dal titolo Per fare un broccolo, incentrato sulla sicurezza alimentare

La sicurezza alimentare al centro della campagna di comunicazione di Coop Alleanza 3.0  che ha lanciato tre nuovi episodi del podcast Per fare un broccolo–Parola ai giurati, ideato, scritto e prodotto da Show Reel Agency. L’obiettivo è di fornire informazioni utili al consumatore su additivi e pesticidi, etichette complicate che possono trarre in inganno, frigoriferi domestici. Tre i quesiti principali posti: come organizzare il frigo rispettando la catena del freddo? Come non farsi fregare dalle etichette? Come capire se le verdure hanno additivi o pesticidi? 

La voce narrante è di Francesco Migliaccio, che ha guidato gli ascoltatori nei suoi podcast crime Demoni Urbani e Demoni, e che stavolta guida i consumatori dentro un’aula di tribunale immaginaria. Al centro della storia ci sono i dubbi sul cibo che ogni giorno portiamo a tavola.

Con Per fare un broccolo ho scoperto una verità inquietante: c’è qualcosa che vive accanto a noi ogni giorno, che amiamo, che ci rassicura, che ci nutre, ci conforta, ci rende felici, e proprio per questo ci sembra innocente -spiega Migliaccio-. Ma anche ciò che conosciamo bene può diventare una minaccia. Non è così diverso dalle storie che ho raccontato finora:
relazioni apparentemente normali, persone insospettabili, che all’improvviso rivelano un lato oscuro. L’alimentazione non fa eccezione. Per questo, insieme a chi la studia e la protegge, proveremo a darle voce e restituirle il rispetto che merita”.

Il podcast

Una giuria popolare composta da 2.800 soci e clienti solleva i dubbi riportati nel podcast, grazie a un sondaggio sulla sicurezza alimentare lanciato fra aprile e maggio 2025. Le risposte sono affidate a specialisti di filiera, di etichettatura, di qualità e di sicurezza alimentare, che smontano i falsi miti. Ogni episodio si chiude con una call to action che
invita gli ascoltatori a partecipare a una survey anonima, creando un circuito virtuoso di ascolto e restituzione, in cui l’ascoltatore diventa parte attiva della narrazione.

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