Avanzando ai ritmi di crescita attuali, l’avocado si prepara a diventare, entro 5 anni, il frutto tropicale più venduto al mondo. Secondo l’Agricultural Outlook 2021-2030, pubblicato dalla FAO e redatto con la collaborazione dell’OCSE, entro il 2030 il volume dell’export di avocado potrebbe toccare i 3,9 milioni di tonnellate, superando sia ananas che mango, per un valore totale di 8,3 miliardi di dollari. Un’affermazione vertiginosa quella del nahuatl degli Aztechi, che ne fa il frutto con l’impennata più rapida nella produzione: le stime indicano che arriverà a 12 milioni di tonnellate entro cinque anni, più del triplo di quanto se ne raccoglieva nel 2010. Ad assorbirne la quota maggiore saranno sempre gli Stati Uniti che, sempre secondo le stime, resteranno i principali importatori di avocado, rappresentando il 40% dell’import mondiale. E con buona pace degli imminenti dazi dell’America First di Trump: visto che il 74% del prodotto arriva dal Sudamerica, e soprattutto dal Messico, il maggiore esportatore, con una quota che potrebbe toccare presto il 63% dell’export mondiale.
Dopo gli Usa, il maggiore acquirente di avocado è l’Unione Europea con il 31% dell’import mondiale. Infatti anche gli europei del resto sono stati conquistati dall’avocado: il rapporto Europa nel 2024 registra infatti un aumento del 13,2% dei volumi venduti rispetto al 2023. In particolare, secondo l’Organizzazione mondiale dell’avocado (Wao), nell’ultimo biennio sono stati Francia, Germania, Regno Unito e Italia ad aver registrato il maggior aumento del consumo pro capite di avocado rispetto al periodo 2022/2023.
Il paese più “avocadovoro” del 2024 è la Francia, con 160mila tonnellate consumate, che si aggiudica la leadership per crescita annua all’interno della Ue (+6,67%) e consumi pro capite (2,31 kg annui). Bene anche la Germania, passata in un anno da 110mila a 120mila tonnellate e arrivata a 1,48 kg di consumo pro capite annuo di avocado. Nel 2024 la metà delle famiglie tedesche ha acquistato regolarmente questo frutto, analogamente a quanto accade in Gran Bretagna, secondo paese europeo per consumi pro capite con 1,71 kg annui. Ossia quasi il doppio dell’Italia, che si attesta sugli 0,9 kg annui pro capite, ossia il 50% in meno della media europea. Un dato comunque significativo alla luce della minor “storicità” dell’avocado nel Bel Paese, che comunque, per la sua veloce affermazione (dal 2021 il consumo è quasi triplicato), si è guadagnato addirittura un posto nel paniere della spesa rilevato da Istat. Un riconoscimento significativo del ruolo che l’avocado sta assumendo nell’alimentazione degli italiani. A testimoniarlo è l’andamento del mercato nazionale. Nel 2024, i consumi sono cresciuti del 5% a volume su base annua, superando le 50mila tonnellate, e portandoci al settimo posto in Europa per volumi assorbiti, afferma la Wao. L’avanzata dell’avocado non è stata fermata dal rincaro del 16% del prezzo al kg che ha determinato un aumento del 21% del mercato a valore.
Anche la frequenza d’acquisto è migliorata (+12% sul 2023) arrivando a sei atti annui. L’avocado conquista gli italiani per le sue proprietà nutrizionali (27,8%) ma anche per la sua versatilità di utilizzo (23,9%). Gradito nei piatti principali ma anche a colazione e nel brunch, risulta soprattutto il principe delle insalate, che rappresentano il 72,1% dei consumi, rileva l’Europanel Kantar & GfK Cps.
L’avocado è presente in oltre il 30% delle famiglie. “Il consumatore italiano ‘tipo’ è un maturo, consapevole e interessato ad un’alimentazione sana, ricca e varia, e si attesta principalmente nella fascia d’età 45/65 anni – dichiara Martina Garletti, purchaising manager di McGarlet, operatore storico in Italia, sin dal 1927, e che ha nell’avocado uno dei suoi prodotti di punta, fornito fresco e maturato per 365 giorni l’anno – Negli ultimi anni anche nuclei famigliari più complessi si stanno avvicinando a questo prodotto per le innumerevoli proprietà benefiche”. Essendo entrato nelle abitudini alimentari, l’avocado si trova di fronte a un consumatore più abituale e quindi più esigente.
”C’è un’evoluzione dell’offerta, con referenze diversificate più in linea con un mercato maturo – rileva Raffaele Spreafico, ad di Spreafico Francesco & F.lli, che nel 2024 ha registrato una crescita significativa del fatturato e ha introdotto alcune innovazioni, come il lancio del primo programma di Hass dal Brasile e il pack in carta – L’interesse per qualità, provenienza e grado di maturazione indica un consumatore sempre più consapevole, a cui ci rivolgiamo con attività dedicate all’educazione sulla versatilità e l’utilizzo dell’avocado”. E sul mercato si affacciano anche le produzioni italiane e biologiche. Lo scorso ottobre Alegra – The italian fruit company, in collaborazione con Alce Nero, ha lanciato l’avocado bio 100% made in Italy, coltivato in provincia di Catania e commercializzato con il marchio Brio. “Per il 2025 intendiamo garantire una presenza continuativa nei reparti ortofrutta – dichiara Mauro Laghi, direttore commerciale Brio – Per questo, accanto alla Hass, arriveranno i frutti precoci della varietà bacon con l’obiettivo di ampliare la disponibilità italiana da ottobre a fine marzo”. Più di recente è proprio dall’avocado coltivato in Sicilia che è partita la collaborazione tra Lidl e “Firmato Dagli Agricoltori Italiani” (Fdai), il marchio di Filiera Agricola Italiana.
Sul fatto che il mondo italiano dell’avocado sia in fermento e stia cambiando concorda anche Matteo Pirotta, sourcing director Dole Italia, che in questo frutto ha chiuso il 2024 con un incremento superiore al 20% in volume. “Storicamente, il mercato italiano ha privilegiato avocado di grandi dimensioni, mentre oggi si stanno affermando frutti più piccoli, attorno ai 200 g, con una preferenza per avocado maturi o semi-maturi (varietà Hass), pronti al consumo. Un altro fenomeno è la diffusione di confezioni multiple da 500-700 g, che offrono più avocado di piccola pezzatura: si tratta di un trend guidato da un’evoluzione nel profilo del consumatore, rappresentato da un lato dalla famiglia e dall’altro da single o giovani coppie, accomunati dalla esigenza di acquistare un prodotto pratico e facile da consumare in un’unica occasione come snack”.
Coerentemente con l’evoluzione del mercato e con l’interesse crescente per i prodotti pronti al consumo, tutti i canali distributivi si stanno spostando sull’avocado semi-maturo o maturo. “I discount in modo più graduale e fondamentalmente per logiche di prezzo e posizionamento, poiché l’avocado maturo in genere ha costi leggermente più elevati per la maggior cura richiesta nel trattamento e nella conservazione del prodotto” rimarca Pirotta. Una politica che ha importanti effetti sullo scenario di mercato. “I discount si stanno focalizzando su prodotti posizionati nella fascia di prezzo entry level – afferma Spreafico – Tuttavia, anziché sacrificare la qualità, adottano strategie basate su calibri ridotti, come ad esempio pezzature da 180 grammi, per mantenere prezzi competitivi senza compromettere il valore percepito dal consumatore”. In questo scenario, in cui i discount, così come la Gdo, sono trainanti nella crescita del mercato italiano, c’è chi va controcorrente. “Le dinamiche di prezzo del prodotto non ci permettono ancora di essere presenti nei discount, perché i tagli prezzo richiesti implicherebbero ritorni troppo bassi ai fornitori in origine” spiegano dall’azienda bergamasca, che ha nelle partnership decennali con i produttori di tutti i principali areali mondiali uno dei suoi punti di forza. “Siamo presenti nel mercato come importatori da quasi un secolo e le relazioni con i fornitori sono da sempre ciò che ci rende il nodo fondamentale tra produzione e consumatore finale, assicurando la qualità della frutta” dichiara Martina Garletti, la cui azienda ha da poco aperto un ufficio in Perù per essere ancora più vicina al prodotto e seguirne tutta la campagna. Un investimento che si affianca a quello fatto sulle celle di maturazione, per migliorare e velocizzare i processi, e che conferma il focus dell’azienda bergamasca sull’avocado. “Il 2024 è stato un anno estremamente positivo, in cui abbiamo registrato un aumento del 20% nelle vendite dell’avocado Hass – aggiunge Garletti – Ora ci aspettiamo di mantenere, se non di incrementare, questi risultati anche nel 2025, che si prospetta un anno con volumi importanti nelle principali aeree di produzione”.
Le aspettative per l’anno in corso sono unanimamente positive. In seguito al lancio del nuovo programma di coltivazione di Hass in Brasile e alle nuove strategie distributive, Raffaele Spreafico prevede una “conferma del trend registrato nel 2024, con la categoria avocado che si consoliderà stabilmente tra i quattro prodotti di punta della nostra azienda in termini di fatturato”. Anche Dole Italia punta sull’avocado. Dopo la campagna di comunicazione “Doooolè! La frutta col gusto esclamativo”, sarà coinvolta in un piano di attività mirate ad aumentare l’awareness dell’avocado, a favorire la conoscenza del giusto grado di maturazione e ad evidenziarne così come gustarlo al meglio. “Grazie alla nostra rete produttiva internazionale, che comprende Perù, Cile, Sudafrica e l’area del Mediterraneo, assicuriamo un’offerta ampia e continuativa, in grado di soddisfare la domanda crescente del mercato con una disponibilità costante per volume e alta qualità – sottolinea Pirotta – Insomma, una pronta risposta alle esigenze della distribuzione, con un servizio puntuale ed efficiente 365 giorni l’anno”.
A superfood conquering retail sector
The share of exports is growing, with the Countries of Central and South America leading the way. Some good niche products are also present in Southern Italy
Advancing at the current growth rates, avocado is preparing to become, within 5 years, the best-selling tropical fruit in the world. According to the Agricultural Outlook 2021-2030, published by FAO and drawn up in collaboration with OECD, by 2030 the volume of avocado exports could reach 3.9 million tons, surpassing both pineapple and mango, for a total value of 8.3 billion dollars. The Aztec nahuatl is experiencing a huge success, which makes it the fruit with the fastest surge in production: estimates indicate that it will reach 12 million tons within five years, more than triple what was harvested in 2010. The largest share will always be absorbed by the United States, which, again according to estimates, will remain the main importers of avocados, representing 40% of global imports. And with all due respect to the imminent excise duties of Trump’s America First, as 74% of the product comes from South America, and especially from Mexico, the largest exporter, with a share that could soon reach 63% of global exports. After the United States, the largest buyer of avocados is the European Union, with 31% of global imports. In fact, even Europeans have been won over by avocados: the Europe report in 2024 records an increase by 13.2% in volumes sold compared to 2023. In particular, according to the World Avocado Organization (WAO), in the last two years, France, Germany, the United Kingdom, and Italy have recorded the greatest increase in per capita consumption of avocados compared to the 2022/2023 period. The most ‘avocado-vorous’ Country in 2024 is France, with 160 thousand tons consumed, which takes the lead in terms of annual growth within the EU (+6.67%) and per capita consumption (2.31 kg per year). Germany also did well, going from 110 thousand to 120 thousand tons in one year and reaching 1.48 kg of annual per capita consumption of avocados. In 2024, half of German families regularly purchased this fruit, similarly to what happens in Great Britain, the second European Country for per capita consumption, with 1.71 kg per year. That is, almost double that of Italy, which stands at 0.9 kg per capita per year, that is to say 50% less than the European average. However, it is a significant figure, in light of the lesser ‘historicity’ of avocado in Italy, which however, due to its rapid affirmation (since 2021 consumption has almost tripled), has even found a place in the shopping basket considered by Istat. It is a significant recognition of the role that avocado is assuming in the diet of Italians. The trend of national market bears witnesses to this. In 2024, consumption increased by 5% in volume on an annual basis, exceeding 50 thousand tons, and bringing us to seventh place in Europe for volumes absorbed, as WAO stated. The advance of avocados has not been stopped by the increase by 16% in the price per kg, which has determined an increase by 21% in the market value.
The frequency of purchase has also improved (+12% compared to 2023), reaching six acts per year. Avocado is conquering Italians for its nutritional properties (27.8%), but also for its versatility of use (23.9%). Appreciated in main courses, but also for breakfast and brunch, it is above all the prince of salads, which represent 72.1% of consumption, as Europanel Kantar & GfK Cps found.
Avocado is present in over 30% of families. Martina Garletti, purchasing manager of McGarlet, a historic operator in Italy since 1927, and which has avocado as one of its flagship products, supplied fresh and ripened 365 days a year, explained: ‘The ‘typical’ Italian consumer is mature, aware and interested in a healthy, rich and varied diet, and is mainly in the 45/65 age group. In recent years, even more complex households are approaching this product for its countless beneficial properties’. Having become part of eating habits, avocado is faced with a more habitual and therefore more demanding consumer.
Raffaele Spreafico, CEO of Spreafico Francesco & F.lli, which in 2024 recorded a significant growth in turnover and introduced some innovations, such as the launch of the first Hass program from Brazil and paper packaging, said: ‘There is an evolution of the offer, with diversified references more in line with a mature market. The interest in quality, origin, and degree of maturation indicates increasingly aware consumers, to whom we address with activities dedicated to education on both versatility and use of avocado’. And Italian and organic productions are also appearing on the market. Last October, Alegra – The Italian fruit company, in collaboration with Alce Nero, launched its 100% made in Italy organic avocado, cultivated in the province of Catania and marketed under Brio brand. Mauro Laghi, Brio sales director, said: ‘For 2025, we intend to guarantee a continuous presence in the fruit and vegetable departments. For this reason, alongside Hass, early fruits of the bacon variety will arrive, with the aim of expanding Italian availability from October to the end of March’. More recently, it is precisely from the avocado cultivated in Sicily that the collaboration between Lidl and ‘Firmato Dagli Agricoltori Italiani’ (Fdai – Signed by Italian Farmers), ‘Filiera Agricola Italiana’ (Italian Agricultural Production Chain) brand, began. Matteo Pirotta, sourcing director of Dole Italia, also agreed that the Italian avocado world is in turmoil and is changing. As for this fruit, the company closed 2024 with an increase higher than 20% in volume. ‘Historically, the Italian market has preferred large avocados, while today smaller fruits, around 200g, are gaining ground, with a preference for ripe or semi-ripe avocados (Hass variety), ready to eat. Another phenomenon is the spread of multiple 500-700g packs, which offer more small-sized avocados: this is a trend driven by an evolution in the consumer profile, represented on the one hand by families and on the other by singles or young couples, united by the need to buy a practical product that is easy to consume on a single occasion as a snack’.
Consistent with the evolution of the market and with the growing interest in ready-to-eat products, all distribution channels are moving towards semi-ripe or ripe avocados. Pirotta pointed out: ‘Discount stores are doing this more gradually, and fundamentally for price and positioning reasons, since ripe avocados generally have slightly higher costs due to the greater care required in the treatment and conservation of the product’. This policy has important effects on the market scenario. Spreafico said: ‘Discount stores are focusing on products positioned in the entry-level price range. However, instead of sacrificing quality, they are adopting strategies based on small sizes, such as 180g pieces, to maintain competitive prices without compromising the value perceived by consumers’. In this scenario, in which discount stores, as well as large-scale distribution, are driving the growth of the Italian market, there are those who go against the current. Some representatives of the Bergamo-based company, which has one of its strengths in its ten-year partnerships with producers from all the main global areas, explained: ‘The price dynamics of the product do not yet allow us to be present in discount stores, because the price cuts requested would imply too low returns to the suppliers of origin’. Martina Garletti, whose company recently opened an office in Peru to be even closer to the product and follow the entire campaign, said: ‘We have been present on the market as importers for almost a century and relationships with suppliers have always been what makes us the fundamental link between production and final consumers, ensuring the quality of the fruit’. An investment that goes alongside the one made on the ripening cells, to improve and speed up the processes, and which confirms the focus of the Bergamo-based company on avocados. Garletti added: ‘2024 was an extremely positive year, in which we recorded an increase by 20% in sales of Hass avocados. Now we expect to maintain, if not increase, these results also in 2025, which is expected to be a year with significant volumes in the main production areas’. Expectations for the current year are unanimously positive. Following the launch of the new Hass cultivation program in Brazil and the new distribution strategies, Raffaele Spreafico expects a ‘confirmation of the trend recorded in 2024, with the avocado category consolidating its position among the four flagship products of our company in terms of turnover’. Dole Italia is also focusing on avocado. After the communication campaign ‘Doooolè! The fruit with exclamation taste’, the company will be involved in a plan of activities aimed at increasing awareness for avocado, promoting knowledge of the right degree of ripeness and thus highlighting how to appreciate it at its best. Pirotta underlined: ‘Thanks to our international production network, which includes Peru, Chile, South Africa, and the Mediterranean area, we ensure a broad and continuous offer, capable of satisfying the growing demand of the market with constant availability in terms of volume and high quality. In short, a prompt response to the needs of distribution, with a punctual and efficient service 365 days a year’.












