Bastoni: “Nodo fragole. E manodopera a seguire”

Il dg di Apofruit chiede a Gdo e consumatori di "comprare italiano". E alle istituzioni incentivi per favorire l'occupazione in agricoltura

“Se molte attività hanno dovuto temporaneamente fermarsi, la produzione di frutta e verdura continua a seguire i ritmi delle stagioni -dice il direttore generale di Apofruit, Ilenio Bastoni-. Molti prodotti sono in fase di raccolta, come le nostre fragole coltivate in Basilicata e in Campania, e in un momento in cui tutti stiamo dimostrando maggiore vicinanza e unità chiediamo ai consumatori un atto di responsabilità verso il settore agroalimentare italiano. Quale? Preferire e acquistare prodotti di origine italiana. Prodotti sicuri e certificati”.

In questi giorni, non tutti i prodotti registrano lo stesso trend positivo di kiwi, carote o patate. “Le modalità di acquisto delle persone sono cambiate -spiega Bastoni-. Vanno meno spesso a fare la spesa, lo scontrino medio è più alto e rinunciano ai prodotti più deperibili, come le fragole ad esempio. Fragole che quest’anno sono di qualità eccezionale, perché la stagione, in netto anticipo, ha aiutato. Ora confidiamo che la grande distribuzione italiana e i consumatori ci diano una mano nella scia del #iomangioitaliano“.

Una risposta alla mancanza di manodopera

Ma c’è un altro aspetto che preoccupa il direttore di Apofruit. “Questa estate avremo il grandissimo problema della reperibilità della mandopera -osserva-. Altri settori, però, non riusciranno ad assorbirla. Forse andrebbero valutate da subito le misure necessarie. Per esempio, oltre la cassa integrazione, riconoscere un incentivo a chi è disponibile a lavorare in settori come il nostro, ad alto assorbimento di manodopera”.

Poi, un ringraziamento alle donne e agli uomini di Apofruit. “I soci produttori, i dipendenti e tutti gli stabilimenti del Gruppo sono operativi per garantire la continuità della produzione, della lavorazione e della distribuzione di ortofrutta – conclude Ilenio Bastoni-. Abbiamo adottato tutte le misure di sicurezza necessarie a salvaguardare, prima di ogni cosa, la salute dei nostri soci in campagna e dei dipendenti. Oggi c’è chi continua a lavorare nei campi, nei centri di lavorazione, negli uffici e chi da casa, in modalità smart-working”.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome