Si è conclusa con un bilancio più che positivo la prima edizione del Simposio del Melone Mantovano Igp, un evento inedito organizzato dal Consorzio di tutela che, dal 22 al 24 luglio 2025, ha riunito oltre 200 professionisti dell’intera filiera. Lo racconteremo in tre puntate, partendo dal convegno che ha fatto il punto su questa importante produzione nell’areale mantovano, per passare al Consorzio e alle aziende aderenti e per finire con uno sguardo all’innovazione varietale rappresentata dalle cinque case sementiere presenti nei campi sperimentali. La due giorni è stata anche l’occasione, come ha sottolineato il moderatore del convegno, Salvo Garipoli, direttore di SG Marketing, per “raccontare e raccontarsi“, ponendo al centro del dibattito un prodotto che proprio nel mantovano ha le sue radici e il suo territorio di riferimento.
Il melone italiano prova a invertire la rotta
Il contesto produttivo è stato delineato da Elisa Macchi, direttrice di Cso Italy. A livello nazionale si coltivano circa 16.500 ettari di melone, un dato che, dopo anni di contrazione, mostra segnali di ripresa. In questo scenario, la Lombardia gioca un ruolo da protagonista. Sebbene sia la seconda regione produttrice italiana, la sua importanza strategica emerge nella specializzazione: “se ci limitiamo al discorso del melone dalla polpa arancione, la Lombardia rappresenta il 30% della produzione nazionale“, ha spiegato Macchi. Questa concentrazione conferisce un grande valore al prodotto locale. Sul piano europeo, il mercato è dominato da tre Paesi, che insieme rappresentano l’80% del totale: Italia e Spagna si contendono il primato, seguite dalla Francia. L’Italia, con circa 16-17 mila ettari, detiene il 27% della quota comunitaria.
 Comunicazione e consumatori: le nuove sfide
Comunicazione e consumatori: le nuove sfide
Il Simposio ha acceso i riflettori non solo sulla produzione, ma anche sui consumatori e sulle strategie per valorizzare il prodotto. Secondo un’indagine di SGMarketing, l’80% degli italiani consuma melone. Di questi, il 47% conosce il Melone Mantovano IGP e il 34% lo acquista, un dato che evidenzia ampi margini di crescita legati a una comunicazione più efficace. È stata poi presentata una ricerca in particolare sui consumatori di Francia, Italia e Spagna i tre Paesi principali in Europa dal punto di vista produttivo e di consumo che riporteremo sul Fresh Point cartaceo in distribuzione a Fruit Attraction dal 30 settembre.
 Tre parole chiave: categoria, fiducia e comunità
Tre parole chiave: categoria, fiducia e comunità
Salvo Garipoli ha identificato tre elementi chiave su cui la filiera mantovana deve puntare. Il primo è il concetto di categoria: “riuscire ad esplorare la dimensione della categoria del melone è una dimensione chiara che il territorio mantovano è in grado e sta sviluppando”. Il secondo è la relazione fiduciaria tra chi produce, distribuisce e consuma. Il terzo, fondamentale, è il tema della comunità: la filiera deve interrogarsi sul proprio futuro e sulla “volontà specifica di incominciare in maniera piena e consapevole a comunicarsi“. Questa nuova apertura, secondo Garipoli, è una “grande, bella novità”.
Clima e innovazione per un futuro sostenibile
Le sfide non mancano, a partire dal cambiamento climatico. Il meteorologo Andrea Giuliacci ha definito l’Italia un “hot spot climatico”, dove l’aumento delle temperature impone una gestione più attenta delle risorse idriche per far fronte a siccità e precipitazioni irregolari. In questo contesto, l’innovazione varietale diventa cruciale. Durante il Simposio, cinque tra le principali aziende sementiere internazionali: Bayer Crop Science, Basf | Nunhems, Rijk Zwaan, HM Clause e Syngenta, hanno presentato nei campi sperimentali le loro più recenti proposte, focalizzate su resistenze genetiche, qualità dei frutti e adattabilità ai cambiamenti climatici. Ma di questo così come delle interviste fatte a Francescon, Nadalini e alle aziende sementiere vi rimandiamo agli articoli dedicati che usciranno nel corso di agosto.
Prossime puntate
Il consorzio dI Tutela e le aziende aderenti del territorio
Melone Mantovano Igp: la crescita è solo all’inizio, serve investire sulla comunicazione
Le innovazioni sui meloni delle aziende sementiere
Mantua Melon is increasing both in Italy and abroad
The first PGI Mantua Melon Symposium was an event that united the supply chain to address climate and market challenges and promote a local excellent product
The first edition of the PGI Mantua Melon Symposium, a unique event organized by the Protection Consortium, concluded with a more than positive outcome. The event, held from July 22nd to 24th 2025, brought together over 200 professionals working across the supply chain. The two-day event, as Salvo Garipoli, director of SG Marketing and conference moderator, emphasized, was also an opportunity to ‘tell stories and share one’s experience’, placing a product rooted in the Mantua region at the center of the debate. The Mantua Melon Consortium was founded to meet a specific need: to introduce consumers to a unique, yet often hardly identified, product. The idea began to take shape in 2009, leading to consortium’s official establishment and request for ministerial recognition. This came at the end of 2013, allowing 2014 to be the first year of marketing. Since then, growth has been exponential: from 500 tons in 2014 to the nearly 12,000 tons forecast for 2024. Despite its successes, the consortium believes it is ‘just at the beginning’. The primary objective is to increase consumer communication. In fact, it is estimated that approximately half of shoppers are not specifically familiar with Mantua Melon or do not identify it as a product of excellence linked to its origin. The essential key to achieving this goal is the Protected Geographical Indication (PGI) mark, which provides consumers with a clear way to recognize it on the shelves. 
Italian melon tries to reverse trend
The production context was outlined by Elisa Macchi, director of CSO Italy. Around 16,500 hectares are cultivated with melons nationwide, a figure that, after years of decline, is showing signs of recovery. In this scenario, Lombardy plays a leading role. Although it is Italy’s second-largest producing region, its strategic importance is evident in its specialization. Elisa Macchi explained: ‘If we limit ourselves to the orange-fleshed melon, Lombardy represents 30% of national production’. This concentration confers great value to the local product. At the European level, the market is dominated by three Countries, which together account for 80% of the total: Italy and Spain compete for the top spot, followed by France. Italy, with approximately 16,000-17,000 hectares, holds 27% of the EU share. 
Communication and consumers: the new challenges
The Symposium highlighted not only production, but also consumers and strategies for promoting the product. According to a survey by SGMarketing, 80% of Italians consume melons. Of these, 47% are familiar with PGI Mantua Melon and 34% purchase it, a figure that highlights significant growth potential through more effective communication. Finally, it is interesting to note the penetration of three of Europe’s most important markets, considering those who have consumed melons in the last 12 months: 80% in Italy, 77% in France, and 73% in Spain. While the most common variety in Italy is netted melon, with a share of 95%, in France it drops to 87%, while in Spain green melon boasts a share of 94%. 
 
		











