Apofruit presenta i risultati della liquidazione primaverile 2025, che riguarda fragole, asparagi, patate novelle, piccoli frutti e ortaggi.
Sempre determinante il contributo delle varietà premium e delle produzioni biologiche
“La liquidazione complessiva si attesta sui 22 milioni di euro -spiega presidente Mirco Zanotti– in leggero calo rispetto ai 23,2 milioni del 2024, nonostante un aumento del conferimento ai soci del 10% che raggiunge i 129.000 quintali, contro i 116.000 dell’anno precedente. Il decremento nel valore liquidato, pari al 5,5 %, riflette un sostanziale ritorno alla normalità, dopo che nel 2024 le campagne delle fragole e delle patate novelle, per motivi diversi, avevano toccato livelli straordinari”.
“Nonostante una stagione segnata da ritardi produttivi dovuti al meteo, costi in aumento -aggiunge il direttore Ernesto Fornari– l’incremento del 10% dei volumi conferiti dimostra che la base sociale continua a credere nei progetti della cooperativa e a investire. La liquidazione resta solida sotto il profilo economico grazie al contributo delle varietà premium, delle produzioni biologiche e della capacità di valorizzare i prodotti con qualità e continuità. Continua l’impegno della Cooperativa di proseguire nella direzione dell’innovazione varietale e del prolungamento delle finestre produttive”.
Il dettaglio delle liquidazioni: le fragole

“Le fragole, coltivate negli areali di Basilicata, Romagna e Sicilia -spiega il direttore commerciale Mirco Zanelli– mostrano un incremento nei conferimenti rispetto all’anno precedente: 58.000 quintali contro 56.000. Continua però il calo produttivo in Romagna, che in tale ambito rappresenta oggi 3.000 quintali. In Basilicata grazie a varietà come Sabrosa, Rossetta e Inspire, sono stati confermati da un lato la capacità produttiva di queste cultivar, dall’altro l’apprezzamento qualitativo da parte del mercato.
Il prezzo medio di liquidazione per la fragola convenzionale Sabrosa si attesta sui 3 euro, mentre Rossetta e Inspire sono arrivate a 3,03. Per il biologico, tutte le varietà hanno raggiunto una media di 4,47 euro il chilo. In Romagna, pur con volumi inferiori rispetto al passato, il convenzionale vede quotazioni medie attorno a 2,70 €/kg e il biologico a circa 3,90 €/kg”. Aggiunge poi Fornari: “A conferma dei risultati molto positivi degli ultimi anni, aumenteranno anche per la prossima stagione le superfici coltivate a fragola in Basilicata, passando complessivamente da 120 a 134 ettari”.
Gli asparagi
“La campagna degli asparagi 2025 -sottolinea Zanotti– si è rivelata difficoltosa in tutte le zone, a causa di un andamento climatico che ha ritardato l’inizio della raccolta. Rispetto agli 8.000 quintali di un’annata normale, i quantitativi complessivi sono scesi a 6.000 quintali, con 2.000 quintali prodotti tra Bolognese e Ferrarese, 1.000 nel Lazio e 3.000 in Puglia”.
“Specialmente nella zona del Bolognese e del Ferrarese -fa notare Fornari– ci sono state molte difficoltà in fase iniziale legate a piogge e basse temperature, che hanno causato perdite importanti, addirittura di oltre il 25%. I prezzi medi di vendita sono risultati tuttavia soddisfacenti”.
“Per il prodotto emiliano romagnolo -specifica Zanelli– la categoria extra in mazzi è stata liquidata a 3,82 euro e la prima a 3,14. Nel Lazio, all’extra sono stati riconosciuti 3,67 euro e alla prima 3,14 euro. In Puglia, 4,30 all’extra e 3,37 euro alla prima. Nel biologico, alla extra emiliano romagnola sono andati 5,22 euro il mazzo e 4,22 euro per la prima. Nel Lazio, la liquidazione è stata rispettivamente di 4,86 e 4,36 euro, in Puglia di 5,30 e 4,90 euro”.
Patate novelle
Apofruit produce patate novelle anche nell’ambito del Consorzio Selenella: “Quest’anno -osserva Zanelli- registriamo un +30% di conferimenti rispetto al 2024, grazie anche a condizioni meteo decisamente migliori. La superficie totale si è attestata intorno ai 150 ettari, in crescita di circa il 10% sull’anno precedente. La liquidazione media è stata di 0,59 €/kg, rispetto ai 0,74 euro il chilo dello scorso anno per il prodotto della Sicilia. Sempre tra le patate, da citare è anche la produzione pugliese, al suo secondo anno, che ha fatto segnare una liquidazione di 0,35 centesimi il chilo”.
Piccoli frutti
“Un segmento sempre più interessante nell’ambito della liquidazione primaverile -conclude Fornari- sono i piccoli frutti, ovvero mirtilli per il 95%, con una quota del biologico che si aggira sul 35%. Oggi ci attestiamo sui 1.000 quintali e, grazie a varietà selezionate, riusciamo a garantire una disponibilità duratura nel tempo, da febbraio fino a giugno inoltrato”.











