
Regione Lombardia apre un tavolo di confronto per trovare una soluzione alla crisi della cooperativa Melavì e per le prospettive future del comparto mele in Valtellina. “C’è la disponibilità dei produttori storici valtellinesi, che rappresentano il 60% della produzione attuale, di voler dare un contributo fattivo in un momento di grande criticità, lavorando tutti insieme” ha affermato Massimo Sertori assessore regionale alla Montagna e Enti locali, che ha coordinato l’incontro.
Il destino del brand Rockit
Al vertice, con le aziende valtellinesi rappresentative della produzione di mele, era presente anche il direttore generale dell’assessorato all’Agricoltura Andrea Massari, in rappresentanza dell’assessore Alessandro Beduschi.
“Abbiamo condiviso osservazioni, dati e proposte operative per far fronte alle criticità che sta affrontando il tessuto imprenditoriale locale e gestire il forte impatto sul territorio. Tutte le realtà presenti all’incontro, con grande senso di responsabilità, si sono resi disponibili a commercializzare i quintali di mele in produzione, e che quindi non possono essere conferite alla cooperativa Melavì per le note vicende.
È stata anche l’occasione per parlare della Mela Rockit e della possibilità per gli attuali produttori di poterla commercializzare. È stato affrontato anche il tema dei terreni agricoli che, fino al passato anno agrario, sono stati gestiti direttamente dalla cooperativa ortofrutticola: bisogna garantire la continuità di produzione e dall’altro certamente non penalizzare i proprietari”.
Melavì ha cessato le attività e ha avviato la procedura di liquidazione: a fine aprile 2025 ha depositato ufficialmente la richiesta di concordato preventivo. Tra le cause del fallimento, il crollo della produzione, che sarebbe scesa sotto i 60 quintali, con conferimenti dimezzati in cinque anni e un debito significativo.
Il futuro con la mela Bernina
Ma si guarda anche alle opportunità future. “Abbiamo parlato del futuro frutticolo sia in ordine al prodotto di qualità, con l’utilizzo del marchio Igp, del marchio Melavì, oltre alla prospettiva della mela Bernina. L’Università di Bologna ha studiato questa nuova particolare varietà di mela per un terreno particolarmente acido, come quello della Valtellina. È una cultivar resistente che necessita di meno antiparassitari. Come Regione abbiamo comprato i diritti e messo a disposizione questa varietà per il territorio. Vorremmo lanciarla per le Olimpiadi”.











