Sant’Orsola, a lezione di potatura per migliorare la produzione di mirtilli

Bernadine C. Strik, docente e massima esperta a livello internazionale in coltura di bacche, ha spiegato le tecniche ai soci della cooperativa presso il Villaggio dei Piccoli Frutti di Pergine Valsugana

Bernadine C. Strik, docente all'Università statale dell'Oregon (Usa), è specialista in coltura di bacche e massima esperta di mirtilli
Bernadine C. Strik, docente all'Università statale dell'Oregon (Usa), è specialista in coltura di bacche

Non solo varietà, microclima: la coltivazione di mirtilli si migliora anche con le tecniche. All’Auditorium del Villaggio dei Piccoli Frutti di Pergine Valsugana Sant’Orsola ha chiamato Bernadine C. Strik, la più nota e accreditata esperta a livello internazionale in coltura di bacche, per lezioni di potatura riservate ai soci.

Le migliori tecniche aumentano la qualità del frutto, salubrità della pianta e produzione

Il consumo dei piccoli frutti, core business di Sant'Orsola, cresce in Italia e in tutto il mondo
Il consumo dei piccoli frutti, core business di Sant’Orsola, cresce in tutto il mondo

Accolta da Silvio Bertoldi, presidente della Società cooperativa agricola, Bernadine C. Strik ha potato per un intero pomeriggio piante di mirtilli di una ventina di varietà per gli oltre 800 soci di Sant’Orsola. Strik, docente all’Università statale dell’Oregon (Usa), è specialista in coltura di bacche, uva da tavolo, kiwi, frutti di bosco e frutta.

“Abbiamo chiamato Strik con l’obiettivo di dare si soci ogni informazione mirata ad aumentare la qualità dei mirtilli – ha fatto sapere il direttore  generale Matteo Bortolini –. E questo puntando specialmente alle tecniche di potatura migliori di cui la signora è maestra. Quelle adatte a elevare la qualità del frutto e la salubrità della pianta e al tempo stesso mirate all’aumento della produzione”.

Nel 2019 la produzione di mirtilli Sant’Orsola è stata di 8.600 quintali: il 60% venduto alla gdo

Nel 2019 la produzione di mirtilli di Sant’Orsola s’è attestata sugli 8.600 quintali: la vendita alla Gdo è stata circa il 60 per cento. Numeri superiori rispetto all’annata precedente, nonostante le difficoltà dovute al cambiamento climatico in corso e all’entrata nei mercati europei più redditizi di produzioni provenienti da nuovi Paesi che puntano al business.

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