Una piattaforma telematica per aiutare piccoli produttori e dettaglianti

Giorgio Gigliotti, giovane amministratore della storica azienda di famiglia, ha presentato un progetto di rivoluzione della logistica: una centrale d’acquisto per una rete di affiliati in franchising. Il produttore decide il prezzo finale del prodotto

Giorgio Gigliotti (a dx) con l'onorevole Gianfranco Di Sarno e e il presidente della commissione Agricoltura della Camera, onorevole Filippo Gallinella
Giorgio Gigliotti (a dx) con l'onorevole Gianfranco Di Sarno e e il presidente della commissione Agricoltura della Camera, Filippo Gallinella

Dopo l’app iFruit e il Mercato Telematico Ortofrutticolo, Giorgio Gigliotti, giovane amministratore della storica azienda di famiglia, lancia l’idea di una piattaforma telematica che funzioni da centrale d’acquisto per produttori e dettaglianti, con un prezzo giusto a tutela dei piccoli agricoltori.

“Ci sono in Calabria tante produzioni di avocado ma non le commercializziamo, perché manca una rete commerciale”

Giorgio Gigliotti con Stefano Patuanelli, attuale ministro delle Politiche agricole
Giorgio Gigliotti con Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole

La chiusura di T18 è stata, evidentemente, più di un campanello d’allarme. L’idea è stata proposta nel corso di un webinar cui hanno partecipato diversi produttori e dettaglianti, tra cui Franco Nicodemo di NicoFruit e Paolo Merci, direttore generale Veronamercato. Si tratta, ha spiegato, di un’innovazione nella commercializzazione, un’operazione che guarda in un’ottica circolare alla costituzione di una rete in franchising. E che salti le tante intermediazioni che innalzano i costi.Alla base la centrale che ritira il prodotto, una rete di negozi in tutta Italia, capace di aiutare le piccole produzioni.

“La crisi del settore agroalimentare è per le troppe mediazioni e il margine non è giusto. I mercati all’ingrosso devono trasformarsi in punti logistici. Il sistema è vecchio e fallimentare: voglio portare innovazione, scardinare gli equilibri e il modo in cui vengono commercializzati oggi i prodotti ortofrutticoli, dove è in corso una guerra tra poveri. Ci sono in Calabria, per esempio, tante produzioni di avocado ma non le commercializziamo, perché manca la comunicazione con una rete commerciale e dobbiamo veicolare il prodotto di Israele”.

Un prezzo giusto e maggiori guadagni per tutti

Il progetto conta già su un forte nucleo di produttori e una piccola rete di dettaglianti a Catanzaro, pronti a strutturarsi e ricevere altri affiliati. Per il futuro, ma si parla, tra almeno un paio, d’anni, l’idea di arrivare a un brand. “Siamo in una fase embrionale, non voglio correre. Dalla piattaforma gestiremo tutta la rete commerciale. È il prosieguo del Mercato Telematico Ortofrutticolo, che porta alla costituzione di una rete di produttori e dettaglianti affiliati. Un capitale circolare. Il produttore inserirà il proprio prodotto in piattaforma, la propria offerta e il dettagliante prenoterà da lì. Il prezzo di vendita sarà fissato con i produttori: una rivoluzione. Il produttore spedirà a noi che distribuiremo in tutta Italia”.

Un beneficio sarà anche il sistema dei pagamenti, che sarà a breve termine. Per il produttore ci sarà un vantaggio nelle vendite. Dovrà però rispettare certi quantitativi che vanno sulla piattaforma e determinati standard qualitativi, per esempio, sull’utilizzo di fitofarmaci. Il dettagliante potrà prenotare quote ad hoc.  E avrà un guadagno del 40% sulla battuta, mentre una percentuale andrà alla logistica e al Consorzio. “Il dettagliante non ha queste percentuali di utile che abbiamo pattuito. E il vantaggio di non fare magazzino e avere accesso a prezzi uguali in tutta Italia”.

 

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