Il bio italiano vola nel Sud Est asiatico e in Sud America

Il biologico targato Italia vola nel Sud-Est asiatico e in Sud-America. Si chiama Organicity il progetto triennale presentato da Bioagricoop, e finanziato dall’Unione europea e dal governo italiano, all’ultima edizione del Sana a Bologna.

Partirà il prossimo mese di ottobre con l’obiettivo di far conoscere gli alimenti certificati bio del Belpaese, soprattutto quelli che interpretano la dieta  mediterranea, sui mercati di Tailandia, Indonesia, Malesia, Singapore, India e Brasile. Alle aziende partecipanti saranno forniti diversi strumenti per promuovere e vendere in quei Paesi i loro prodotti: dall’olio extravergine all’ortofrutta e i ai suoi trasformati, dai cereali, pasta e dolci alle carni rosse, vino e formaggi.

Per realizzare il progetto (patrocinato da Expo 2015) si è costituito il consorzio Organicity «che fornirà un supporto tecnico e organizzativo alle aziende italiane – ha spiegato la responsabile, Carla Gambini, ricordando un analogo progetto in Cina –: nonostante il mercato molto difficile siamo riusciti ad avviare relazioni molto interessanti; sono tanti gli importatori cinesi che hanno già fatto ordini per i prodotti bio italiani».

Le aziende avranno un ampio ventaglio di possibilità per farsi conoscere. Dalle conferenze stampa con serate di gala nei Paesi target (con giornalisti, blogger, importatori, distributori e ristoratori locali) alle manifestazioni fieristiche, dai seminari informativi e le giornate comprensive di degustazioni presso ristoranti e alberghi alle settimane promozionali dei prodotti nelle principali catene della grande distribuzione locale. Solo per il Brasile si porrà il problema della “ricertificazione” bio poiché non basta quella italiana, ma sono già stati stabiliti contatti per semplificare l’iter.

A ottobre si parte con la prima iniziativa a Giacarta con contatti e inviti mirati: nell’ambito di un festival italiano, Organicity sarà l’unica realtà presente con l’alimentare.

«Il biologico – ha aggiunto Gambini – permette di essere un passo avanti a tutti gli altri, perché si tratta di Paesi che sono ancora molto indietro in questo settore, quindi con enormi potenzialità. Inoltre l’Italia è vista molto bene per la sua rinomata cucina».

Per partecipare le aziende dovranno sottoscrivere una quota sociale di adesione a Bioagricert di 100 € per poter usufruire dei servizi della cooperativa. Poi il ventaglio delle possibilità è ampio: la via più breve è l’adesione al consorzio con una quota di 1.500 € che consentirà di partecipare a tutte le iniziative nei tre anni. Altrimenti si può anche aderire ai singoli eventi.

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