La Regione Lombardia vara la nuova legge sulle serre

Il provvedimento distingue 2 tipi di serre che sono utilizzate soprattutto per la IV gamma nelle province leader Brescia e Bergamo

L’allagamento dei terreni e l’asfissia delle insalate riguarda sia il pieno campo sia le serre
Mancanza di luce e allagamento dei terreni riguarda sia il pieno campo sia le serre

In Lombardia le serre potranno essere installate senza il permesso di costruire, purché siano realizzate senza opere murarie fuori terra. Lo prevede la nuova legge sulle serre appena varata in Regione che distingue tra serre stagionali (che vengono rimosse al termine del ciclo produttivo stagionale, almeno una volta all’anno e per almeno tre mesi) e serre temporanee, con una durata non superiore ai 5 anni, al termine dei quali le strutture devono essere completamente scoperte per un periodo almeno pari a un ciclo produttivo.

“Con le regole approvate oggi – ha spiegato l’assessore al Territorio di Regione Lombardia, Viviana Beccalossi presentando la nuova legge sulle serre – uniformiamo le procedure autorizzative delle serre, finora lasciate alla discrezione del singolo comune. D’ora in poi queste strutture potranno essere installate senza il permesso di costruire, in quanto qualificabili come interventi di edilizia libera, purché realizzate senza opere murarie fuori terra. In tal modo rispettiamo alla lettera anche le nostre norme sul consumo di suolo”.

 

Boom delle serre in Lombardia

Il provvedimento era molto atteso in Lombardia dove negli ultimi tre anni, come sottolinea la Coldiretti regionale – le coltivazioni sotto strutture protette sono aumentate di cinque volte passando da 159 a 797 ettari con il 77% concentrato sull’asse Bergamo-Brescia-Mantova.  “La crescita delle colture in serra – ha spiegato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia – rendeva quanto mai urgente intervenire per garantire uniformità di trattamento da parte dei comuni, visto che alcuni consideravano dei tunnel di teli di plastica sostenuti da canne di metallo come fossero veri e propri edifici in muratura con relative complicanze burocratiche e fiscali. La nuova legge sulle serre di Regione Lombardia appena approvata porta quindi un po’ di chiarezza nel settore e semplifica il lavoro dei produttori, offrendo la possibilità di un ulteriore sviluppo del comparto”.

 

Bergamo e Brescia, province leader della IV gamma

Per quanto riguarda le coltivazioni in serra (fra verdure, piante e fiori) Mantova guida la classifica con oltre 360 ettari, pari a più del 40% del totale regionale, con un aumento di quasi 9 volte rispetto a tre anni fa – spiega la Coldiretti Lombardia – mentre Bergamo e Brescia, storiche culle della quarta gamma rispetto al 2014 hanno triplicato le loro superfici protette: la prima è passata da 55 a 181 ettari, mentre la seconda da 27 a 77 ettari.

Ma la crescita – spiega la Coldiretti Lombardia – riguarda quasi tutte le province: Cremona da 14 a 58 ettari, Milano da 5 a 42, Varese da 0,4 a 13 ettari, Monza da 1 a 17, Lodi da 6 a 13, Lecco da 1 a 16, Como da 1,6 a 12,7. Uniche eccezioni sono Pavia rimasta quasi invariata sui 3 ettari e Sondrio scesa da 0,9 a 0,6 ettari.

 

Il primato lombardo della IV gamma

 La Lombardia, come ha spiegato la Coldiretti regionale, produce circa il 70% delle insalate e verdure in busta italiane, con il lavoro di 230 aziende agricole concentrate soprattutto nelle province di Bergamo e Brescia. Il valore del comparto in Lombardia – stima Coldiretti – supera i 500 milioni di euro all’anno e occupa, direttamente, oltre mille persone. “La quarta gamma rappresenta un esempio della capacità degli agricoltori di innovare per andare incontro alle esigenze dei consumatori e una norma regionale di semplificazione e  sburocratizzazione era una passo importante da compiere” afferma Ettore Prandini.

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