La carota “regina” del mercato di Lusia

Continuano a salire i prezzi per le carote di Lusia. Sia quelle lavorate in mazzo, le più richieste, che quelle defogliate. L’andamento di costante crescita registrato negli ultimi anni sia sui volumi che sulle quotazioni, le hanno fatte diventare, ormai a pieno titolo, il principale prodotto quotato sui listini del mercato di Lusia.

Il marchio. La crescita di questo tubero non raggiunge ancora i risultati delle insalate, che rimangono ancora i prodotti di punta di questa zona, ma si è guadagnata il secondo posto entrando in pompa magna nel panel delle eccellenze tipiche del territorio a marchio “Lusia fertile terra” che il mercato ha depositato circa un anno fa con l’aiuto dell’amministrazione comunale e che serve a promuovere proprio i frutti migliori di questa terra anche attraverso un packaging che usa colori prestabiliti. Accanto alle carote anche i porri e i pomodori. Mentre per le insalate la strada è diversa dal momento che sono tutelate dalla certificazione Igp.

«Tra il 2010 e il 2015 – ci spiega Rossano Fontan, direttore del mercato di Lusia, il volume degli scambi che ha riguardato la carota tipica è cresciuto di oltre il 33% passando da 1980 tonnellate scambiate nel 2010 alle circa 2.400 stimate nel 2015. L’incremento è anche legato ad una maggiore disponibilità di areali produttivi che sono passati da circa 35 ettari a oltre 50, tutti nella zona di Lusia».

La produzione. La specificità di questo prodotto deriva innanzitutto dal tipo di lavorazione che non è industriale ma quasi esclusivamente artigianale. Fa la differenza il terreno di queste zone che è fertile (come indicato nel marchio) leggero e sabbioso adatto per creare dei frutti dolci e teneri.

Come per diverse altre colture, anche le carote hanno sofferto quest’anno per l’eccessivo caldo di agosto, che ha creato problemi qualitativi tali da impedirne la raccolta, con una riduzione dei volumi che è oscillata tra il 20 e il 35%.

«Nonostante le difficoltà climatiche – continua Fontan- il prodotto sta girando molto nei canali del Centro-Nord. Non solo nei negozi al dettaglio ma anche nella Gdo dal momento che stiamo parlando di volumi importanti. Si tratta di una carota che costa di più rispetto alla normale con quotazioni che arrivano anche a un euro al chilo ma che non abbiamo difficoltà a vendere proprio per la qualità offerta».

Pomodori e porri. Pure per il pomodoro si riscontra un ribasso delle quantità commercializzate e un aumento dei prezzi di vendita per tutte le varietà. Sicuramente, fra le tipologie di pomodoro, il più richiesto dalla domanda è stato il tipo cuor di bue con quotazioni costantemente superiori ai due euro al chilo.

Il mercato del porro è stato dinamico. L’offerta ha incontrato un continuo interesse della domanda e le contrattazioni si sono concluse con prezzi in rialzo. Buona la qualità e particolarmente curata la presentazione del prodotto.

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