Ortofruit Italia, il biopack che riduce lo spreco alimentare

Scarti ridotti in post-raccolta grazie a un sistema che sfrutta l’atmosfera modificata passiva nel trasporto dei piccoli frutti

I protagonisti di Full, innovazione che combatte lo spreco alimentare, la professoressa Cristiana Peano e Domenico Paschetta, presidente di Ortofruit italia
I protagonisti di Full, innovazione contro lo spreco alimentare: la professoressa Cristiana Peano e Domenico Paschetta, presidente di Ortofruit Italia

L’impegno per la sostenibilità passa anche attraverso l’innovazione nel packaging e nella gestione post-raccolta. Come il progetto di confezionamento Full (Fruit Long Life) sviluppato da Ortofruit Italia con il Disaf (Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università degli Studi di Torino). Aumenta la shelf-life dei piccoli frutti, si riduce il food waste. Con il vantaggio di raggiungere i mercati più lontani.

L’Op di Saluzzo ha realizzato il progetto con l’Università degli Studi di Torino e ha ottenuto il finanziamento del Mipaaft

Ortofruit ha realizzato una guida ai piccoli frutti con più di 50 ricette. E' stata realizzata in partnership scientifica con il Fondo Assistenza e Benessere
Ortofruit ha realizzato una guida ai piccoli frutti, con più di 50 ricette, in partnership scientifica con il Fondo Assistenza e Benessere

Per il carattere innovativo, il progetto, coordinato da Cristiana Peano dell’Università degli Studi di Torino,  è tra i 14 finanziati dal ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, su oltre 130 domande pervenute. Si basa, sostanzialmente,  sull’affiancamento di altre metodologie a quelle tradizionali del freddo. In particolare utilizza un sistema ad atmosfera modificata passiva (MAP) realizzato con pallet-bag (unità di conservazione) nel trasporto, costituito da bio-film a permeabilità controllata. Questo consente una riduzione degli scarti in magazzino quantificabili  in un 1% massimo sul prodotto conferito.

“Il posizionamento alto di questo progetto premia anzitutto l’investimento in ricerca che la nostra area tecnica porta avanti da anni parallelamente all’assistenza alle 350 aziende associate – spiega Domenico Paschetta, presidente di Ortofruit Italia – ma è finalizzato a strutturare un’innovazione di filiera grazie a una diversa gestione del post-raccolta, che consentirà di migliorare la shelf-life della nostra gamma di piccoli frutti puntando interamente sull’innovazione tecnologica e sulla sostenibilità”. 

I vantaggi: destagionalizzazione del prodotto e possibilità di raggiungere i mercati più lontani

Nata nel 2003, con sede a Saluzzo, in provincia di Cuneo, l’organizzazione di produttori Ortofruit Italia riunisce più di 300 aziende e cooperative agricole. Vanta un fatturato di 20 milioni di euro, con l’export al 50% che tocca anche Sudamerica, Canada e Far East. L’eco-packaging ha portato beneficio al core-business dei piccoli frutti, che possono raggiungere i mercati più lontani, garantendo qualità e allungando il periodo di disponibilità del prodotto durante l’anno.

“Il sistema di conservazione in pallet-bag potrà anche essere utilizzato in caso di trasporto del prodotto su lunghe distanze, come Scandinavia e Regno Unito – sottolinea la professoressa Peano, già responsabile del Laboratorio di Ricerca Permanente attivato con Ortofruit Italia nel magazzino di Peveragno (Cn) –, mantenendo invariata la qualità del prodotto con scarti parti a zero”. Con Full continua il percorso green di Ortofruit Italia. Lo scorso anno il mirtillo “a zero emissioni”  è diventato una case history internazionale sul tema della sostenibilità .

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