Nulla osta per le mele italiane negli Usa

mele

Si sono conclusi con successo i controlli fitosanitari da parte degli ispettori Aphis sulle prime mele italiane destinate agli Stati Uniti che di fatto hanno inaugurato la seconda campagna commerciale per mele e pere dall’Italia.

I primi container di mele sono partiti giovedì 11 settembre, in concomitanza con lo svolgimento del corso per abilitare 20 nuovi ispettori fitosanitari per la procedura elettronica del “cold treatment” richiesta dagli Usa. Un’ottima sinergia, apprezzata dai partecipanti e dai rappresentanti Usda,  che ha permesso di fare la prova pratica in vivo.

Questa nuova campagna commerciale ha visto un lavoro preparatorio di Assomela e Cso e di tutte le istituzioni coinvolte, a partire dal ministero delle Politiche agricole, la nostra ambasciata a Washington, i servizi fitosanitari delle Regioni e delle Province autonome,  che ha portato alcune significative semplificazioni nel piano di lavoro sottoscritto a settembre dello scorso anno.

Grazie ai buoni risultati ottenuti con il progetto pilota, Aphis ha avuto modo di comprendere meglio il sistema produttivo e di commercializzazione italiano e ha accettato di semplificare aspetti come i controlli in campo prima della raccolta o le fasi di stoccaggio del prodotto.

Nel 2014/2015 il programma mele e pere Usa è stato esteso  anche ad altre Regioni potenzialmente interessate. Infatti, quest’anno oltre a Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna ha aderito anche il Piemonte.

In ogni caso, sempre al fine di mantenere uno standard di lavoro molto elevato, utile per favorire una costante crescita di fiducia da parte della clientela ma anche delle autorità americane, le strutture hanno concordato di inviare solo la regina delle pere, l’Abate Fetel, coltivata per la maggior parte in Emilia Romagna e mele delle varietà Gala, Golden, Granny Smith e Fuji  da Trentino Alto Adige e Piemonte, tutte prodotte secondo le regole del Sistema nazionale qualità produzione integrata.

Quest’anno le strutture che hanno aderito al programma sono i Consorzi Melinda, la Trentina, Vog Terlano (Marlene) e Vi.p (Val Venosta), che commercializzano le mele unitariamente attraverso il consorzio From e Mezzacorona per il Trentino Alto Adige.

Per l’Emilia Romagna, le strutture abilitate ad andare oltreoceano sono Apofruit Italia, Cipof, Fruit Modena Group, Granfrutta Zani, Ital-Frutta, Mazzoni, Opera, Orogel Fresco, Patfrut Sca, Salvi Unacoa e Sistema Frutta, passando da 6 a 12.

In Piemonte effettuerà le prime spedizioni Lagnasco Group.

Alessandro Dalpiaz (Assomela) sottolinea l’importanza del gioco di squadra su questo tema, che può diventare un elemento di valore e comunicazione verso i potenziali clienti. Il secondo anno di lavoro, che prevede l’invio di circa 30 container di mele, è prevalentemente finalizzato a valutare più in profondità l’effettiva potenzialità del mercato statunitense, a comprenderne meglio i meccanismi e i margini di redditività che questo progetto può esprimere.

«L’obbiettivo di questa campagna commerciale – dichiara Simona Rubbi di Cso – è  mantenere uno standard estremamente elevato per non vanificare i risultati ottenuti lo scorso anno, ma anzi migliorarli. Proprio per questo è necessario quanto mai avere una maggior programmazione dei quantitativi e delle partenze anche per semplificare e ottimizzare i costi dei controlli degli ispettori americani completamente a carico delle strutture  partecipanti. Per le pere, le prime ispezioni sono previste per metà ottobre.

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