La Spagna spinge per allentare l’embargo russo

La Spagna non ci sta a rimanere fuori dai giochi nel mercato russo soprattutto adesso che la partita si fa interessante con l’uscita di scena dei prodotti ortofrutticoli turchi e rimette in discussione l’embargo spingendo l’acceleratore sui canali diplomatici.

Il documento. Porta la data di oggi una lettera che Proexport Murcia ha inviato ai ministeri spagnoli di Agricoltura ed Esteri in cui si sollecita un pronto intervento della politica in un momento economicamente propizio come questo in cui il bando alla Turchia ha escluso dal mercato sovietico molti prodotti ortofrutticoli che ben potrebbero essere sostituiti con quelli spagnoli.

L’intervento della politica è sollecitato anche dal fatto che, a quel mercato stanno guardando anche altre economie del comparto F&V, come ad esempio i produttori di Egitto e Marocco. È recentissimo l’invito ai propri produttori del ministro egiziano al Commercio, Tarek Qabil, di andare a cogliere le opportunità offerte dall’embargo alla Turchia. Mentre, d’altro canto, Mosca sta per chiudere con Casablanca un accordo di libero scambio che agevolerà il flusso di prodotti ortofrutticoli verso il mercato sovietico confermando il Paese nordafricano come il principale fornitore ortofrutticolo africano (e di tutto il mondo arabo) della Russia.

I prodotti. Gli equilibri più delicati della partita riguardano innanzitutto il pomodoro, dal momento che il bando turco va a tagliare un canale di fornitura che copriva un terzo del fabbisogno del Paese. Si tratta di volumi (quelli della sola turchia)che per i soli primi dieci mesi di quest’anno hanno riguardato 300mila tonnellate di prodotto.

Ma anche sui limoni si registra un segno di criticità, dal momento che la Russia non ha escluso questo prodotto (insieme al pompelmo) dalla lista di quelli turchi embargati.

«Appare scandaloso – ha spiegato Alfonso Gálvez Caravaca, segretario generale di ASAJA Murcia -che i limoni turchi siano stati esentati dal veto russo mentre così non è stato per quelli spagnoli. L’Unione europea deve agire con urgenza per sbloccare la situazione avviando una negoziazione per l’apertura immediata del mercato russo ponendo fine a questa situazione assurda».

Le reazioni. «Illogica e incomprendibile» viene definita questa situazione anche da Fermín Sánchez Navarro, direttore generale del gruppo murciano Gruventa che auspica «sforzi diplomatici più intensi da parte dell’Unione europea per superare il blocco commerciale che è nocivo non solo per gli agrumi ma per tutto il settore dei prodotti ortofrutticoli».

Intanto sempre nella regione di Murcia, l’organizzazione professionale agricola Asaja, si è detta favorevole alla costituzione di un museo regionale dedicato al limone che nasca con l’obiettivo di promuovere il valore di questa coltura e creare dei legami con le aree rurali.

«Sarebbe – ha chiarito Caravaca – un’istituzione, analoga a quella esistente a Valencia per l’arancia, con cui potremmo promuovere i benefici della coltivazione dei limoni e mostrare il forte legame con la cultura e la società della regione di Murcia».

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