La Russia dice “no” agli Ogm

La camera bassa del Parlamento russo la Duma ha approvato nella prima sessione la legge che vieta la coltivazione e la distribuzione in Russia di piante ed animali geneticamente modificati.

Lo rivela una nota spedita dalla sede di Mosca dell’Ice, l’Istituto commercio con l’estero che precisa, inoltre che « il divieto riguarda i semi e l’eventuale importazione di prodotti OGM qualora sia verificato l’effetto negativo di essi sulla salute dell’uomo. Un’unica eccezione sarà fatta è riguarderà gli Ogm usati esclusivamente per gli esami scientifici che saranno ammessi».

Come è noto, le colture più spesso sottoposte alle modificazioni genetiche sono le patate, il mais e la soia. In questo senso, e nel rispetto delle prescrizioni della Duma, dal 1 gennaio del 2015 sul territorio della Federazione Russa è stato consentito l’utilizzo di 12 linee di patate OGM, 6 linee della soia OGM, 1 linea del mais e della barbabietola. In termini assoluti, si tratta di circa 2 milioni tonnellate di soia e di circa 53 mila tonnellate di mais.

Il veto alla produzione e alla distribuzione di piante geneticamente modificata è stato così commentato da Natalia Tretiak, viceministro dell’Istruzione e della scienza «La Russia ha il diritto di porre l’embargo alle importazioni degli Ogm anche in considerazione dei problemi che potrebbero arrecare alla salute umana».

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