Il Mise spinge sull’export F&V e dà 300mila euro al Macfrut

Con un finanziamento di 300mila euro confermato anche per la prossima edizione di Macfrut, in programma a Rimini dal 14 al 16 settembre 2016, il Mise, ministero per lo sviluppo economico spinge sul pedale dell’internazionalizzazione del settore ortofrutticolo che, nei primi otto mesi di quest’anno ha registrato un incremento sia dell’export (6% in quantità e 11,9% in valore) che dell’import (6,5% in quantità e 21,7% in valore).

Il commento. «Con questo importante sostegno economico – afferma Renzo Piraccini, Presidente di Cesena Fiera – il ministero evidenzia due cose. Prima di tutto il riconoscimento di Macfrut quale Fiera dell’ortofrutta italiana. In secondo luogo il buon lavoro sino ad oggi fatto nel segno dell’internazionalizzazione e dell’innovazione del settore. In altre parole a Macfrut si riconosce il ruolo di volano dell’intera filiera ortofrutticola nazionale».

Lo stanziamento, confermato per il secondo anno, rientra nel programma 2015-2017 voluto dal Ministero per rafforzare e internazionalizzare i più importanti eventi fieristici nazionali e che ammonta complessivamente ad un milione di euro per l’intero triennio.

Le azioni. «Nel 2016, oltre a Macfrut, non sono previste ulteriori fiere di settore – spiega l’onorevole Enzo Lattuca (Pd) dal ministero – e i numeri dell’edizione 2015 che ha contato 39 mila visitatori, testimoniano che le scelte fatte erano corrette. Ora occorre continuare a lavorare in una dimensione di valorizzazione sia a livello nazionale che internazionale per far sì che si possa recuperare il terreno perduto rispetto ad altri Paesi europei come ad esempio Germania e Spagna che già da alcuni anni avevano abbandonato logiche campanilistiche per rafforzare l’intero settore agroalimentare».

import-export. Intanto volano sia export che import di ortofrutta e, i primi otto mesi del 2015 registrano un saldo della bilancia positivo (con il numero delle esportazioni superiori alle importazioni) per complessivi 366 milioni di euro che però è in calo del 27% rispetto allo stesso periodo del 2014.

Guida la crescita dell’export l’incremento dei volumi di frutta fresca spediti sui mercati esteri che oscilla intorno al 12% (Fonte Fruitimprese) per un valore complessivo di 1,5 miliardi di euro (contro il miliardo e trecento milioni registrato l’anno scorso).

La bilancia commerciale. La contrazione dell’avanzo della bilancia commerciale, invece, deriva da un forte incremento dei prezzi di alcune delle merci importate che è stato superiore all’incremento pure registrato per le merci esportate.

Nel dettaglio fornito da Fruitimprese, a fronte del calo di esportazioni di agrumi (-5,2% dei volumi a prezzi sostanzialmente invariati) si registra un’impennata in entrata (volumi i crescita del 45,6% da 229mila tonnellate a quasi 334mila) a cui corrisponde un incremento del valore (da oltre 165 milioni di euro a circa 251 milioni, pari a un +52%).

Per la frutta secca si registra un calo dei volumi sia in export che in import ma se il prezzo dei prodotti verso l’estero aumenta del 16%, quello delle merci importate sfiora l’incremento del 40% (38,7%, per l’esattezza).

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