Fiere, Verona entra in corsa con Fruit & Veg System

Know-how italiano, qualità e sostenibilità (certificata) delle produzioni made in Italy ed una piattaforma commerciale internazionale che capitalizza l’esperienza di Vinitaly. Sono questi i punti di forza di “Fruit & Veg System” l’evento formativo, B2B ed espositivo (in programma dal 4 al 6 maggio 2016) su cui punta la Fiera di Verona per il rilancio della filiera ortofrutticola italiana attraverso la creazione di un modello innovativo di business.

Quella stessa fiera di Verona che sembrava essere uscita dalla partita delle fiere di settore (una, nessuna e centomila) dopo avere abortito sul nascere il progetto di Fruit Gourmet nel 2015 e che rientra in gioco con una mossa al rilancio: un nuovo evento “Fruit &Veg System”, annunciato al Macfrut e presentato ufficialmente oggi a Roma nella sede dell’Hotel di Parco dei Principi.

bendini

La politica. Non può che essere un gioco al rilancio dal momento nasce con gli auspici del Mipaaf (che in passato aveva sostenuto l’altra novità fieristica F&V milanese, ossia Fruit Innovation). Ministero che – peraltro – ha già chiamato all’appello Verona fiere, deus ex machina di Vinitaly, per la realizzazione del padiglione dedicato ai vini italiani all’interno dell’evento internazionale per antonomasia di quest’anno, ossia l’Expo.

«La linea di indirizzo individuata dal sottosegretario Castiglione – spiega Iginio Bendin del Mipaaf, intervenuto alla presentazione come portavoce ministeriale – è quella di portare l’attenzione su progetti importanti, come questo, che cerchino di trovare una sintesi dell’intera filiera. Non più dividere ma aggregare al fine di dare una risposta più completa al settore e al mercato. Un altro degli aspetti rimarcati nell’ambito delle nostre linee di indirizzo è quello di creare delle sinergie tra i vari ministeri, come Mise, ad esempio, o anche il ministero all’ambiente, affinché possano agire in maniera congiunta e non più disgiuntamente a sostegno del comparto produttivo».

I partner. Il gioco al rilancio di Verona parte anche con il supporto dei partner che hanno aderito sin da subito a quest’iniziativa. Si tratta di figure chiave del trade F&V italiano ed internazionale. Orchestra i giochi Agrifood consulting che fa da maestro delle cerimonie che ha fatto convergere sotto l’ombrello scaligero tutti gli altri partner primo fra tutti il Cso, Centro servizi ortofrutticoli, che associa le più grandi realtà cooperative del Paese.

Rossellini

«Il progetto – spiega Maurizio Rosellini, ceo di Agrifood consulting – prevede che ogni edizione di quest’evento sarà dedicata ad un prodotto. Quest’anno iniziamo con il pomodoro che nell’immaginario estero rappresenta più di tutti l’italianità. Tra le novità di questa prima edizione ci sarà anche il Food Choice Forecast, un innovativo strumento di analisi predittiva realizzato in collaborazione con l’Università di Verona. Si tratta di uno strumento dinamico in grado di fare emergere i desiderata del consumatore e del mercato per permettere poi di lavorare sulle esigenze rilevate».

La sostenibilità. Poiché il tema della sostenibilità ambientale è uno degli elementi cardine e di distintività del progetto, tra gli altri partner figurano due enti certificatori ossia Ccsqa Certificazioni (chiamato alla realizzazione di un nuovo sistema di certificazione per il settore ortofrutticolo in grado di rappresentare le qualità del prodotto italiano ed il sistema di garanzie ad esso correlato) e Enama, Ente nazionale per la meccanizzazione agricola che giocherà il suo ruolo in funzione della grande esperienza di certificazione su scala internazionale a cominciare dal settore delle macchine.

BRUNI

«Siamo attivi da diversi anni nei mercati del Far east e del sud-est asiatico – ci ha spiegato il direttore di Enama, Sandro Liberatori – e in queste economie non trovano terreno fertile tanto le denominazioni di origine come Dop e Igp quanto il made in Italy in sé e per sé. In Cina o in India quello che viene richiesto è la qualità e l’immaginario culturale del made in Italy».

Il know-how.Il partner scientifico sarà lo Iamb, l’istituto agronomico del Mediterraneo che avrà il compito di sviluppare un concetto di qualità dal punto di vista internazionale.

«Al centro del Mediterraneo – ha spiegato Claudio Valente, vicepresidente vicario di Verona Fiere – c’è l’Italia che assieme a prodotti ortofrutticoli di riconosciuto livello qualitativo, produce tecnologie all’avanguardia ed ha uno dei know-how tra i più richiesti al mondo. Oggi i tempi sono maturi per realizzare un progetto innovativo nel settore ortofrutticolo e attraverso Fruit & Veg System, intendiamo coniugare alla parte espositiva quella formativa, favorendo il confronto tra aree produttive e mercati, e la promozione del business. Quello che manca oggi è la capacità di esplorare il mondo esterno, il mercato globale, e di portare i nostri prodotti in giro per il mondo. Abbiamo un marchio, made in Italy, è dobbiamo riempirlo di contenuti che non sono solo gastronomici ma anche culturali perché rappresentano un modo di vivere, di pensare, di fare che solo noi italiani abbiamo».

I produttori. Una parte della fronda di produttori aderenti all’evento che sarà ospitato in una superficie di 16mila mq, è rappresentata dai produttori pugliesi rappresentati dall’Apeo, guidati da Giacomo Suglia che peraltro ricopre anche il ruolo di vicepresidente di Fruitimprese ente partecipante alla cabina di regia di Fruit Innovation da cui, non più tardi di un mese fa, è stata lanciata alla volta di Rimini (leggi Macfrut) la proposta di un’unica fiera italiana per F&V.

«La nostra idea – precisa Suglia – è sempre quella di avere un’unica fiera nazionale dell’ortofrutta, ma deve essere una fiera che si distingue dalle altre. Non deve essere solo una presentazione di prodotti ma deve anche saper raccontare la poesia dell’ortofrutta italiana. La nostra adesione a questo progetto non vuol dire che intendiamo favorire un evento piuttosto che un altro ma che cerchiamo un punto di incontro tra le fiere italiane con l’intento di creare un evento distintivo. In questo senso mi auguro che la regione Puglia e la regione Veneto collaborino ancora per portare al ministero le esigenze dei produttori».

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