Continua il piano di fusione tra Kiwa e Bcs, due aziende leader nel settore delle certificazioni. Il progetto di espansione, iniziato su scala europea nel 2010, sta portando, passo dopo passo, ad accorpare le sedi collocate nei mercati strategici del pianeta con l’obiettivo finale di arrivare a creare un colosso globale delle certificazioni che, da qui al 2020, arriverà a produrre un fatturato di circa 500 milioni di euro con un network di società che copre più di 60 paesi.
Il Perù. Dopo la fusione tra le rispettive sedi operative in Perù, annunciata l’anno scorso, che si sta perfezionando in queste settimane e che punta a cavalcare il crescente appeal delle produzioni Bio sul mercato globale dove il Paese sudamericano intende avere un ruolo di primo piano, i prossimi passi sono una fusione in Turchia, che dovrà concludersi entro la fine del 2015, e quella delle rispettive sedi cinesi.
Ce lo ha rivelato Hansjörg Götz, direttore delle operazioni in America latina, che abbiamo incontrato nello stand Kiwa-Bcs di Expoalimentaria, la più grande fiera dedicata all’agroalimentare del Sudamerica che si è tenuta a Lima (Perù) lo scorso agosto.
Il business plan. “Il piano di espansione – ci ha spiegato Götz – è iniziato nel 2010. L’obiettivo iniziale di Kiwa è quello di duplicare gli introiti ogni cinque anni. In pratica se nel 2010 il fatturato era di 125 milioni, quest’anno chiuderemo con 250 milioni e la previsione è quella di arrivare a 500 milioni nel 2020. Per realizzare questi obiettivi di crescita molto rapida operiamo con due strategie. La prima è relativa alla crescita organica attraverso l’acquisizione del controllo di altre società. Da queste operazioni il piano prevede di ottenere un incremento annuo del 20% circa. La seconda deriva dalle acquisizioni di nuove compagnie”.
Così è successo in Equador, dove Bcs, prima della fusione con Kiwa, deteneva il 75% del mercato delle certificazioni Bio e dove ha realizzato la fusione in funzione di una crescita significativa attesa nel ramo certificazioni delle colture convenzionali. Così è successo in Europa con l’operazione con cui Kiwa ha acquisito Inspecta, grande impresa certificatrice finalndese con sedi in tutto il nord Europa.
I progetti. Così succederà con gli accordi in fieri per la fusione tra Kiwa e Bcs in Turchia e Cina due mercati strategici che puntano alla riqualificazione delle proprie produzioni attraverso le certificazioni.
“Nel primo caso – continua Götz – la fusione sarà perfezionata entro la fine del 2015. Il discorso in Cina, invece, è più complicato e probabilmente richiederà più tempo”.
La fusione peruviana tra Kiwa (che è molto forte in Europa ed è anche presente in Asia) e Bcs (che ha uffici praticamente in tutto il Sudamerica) servirà ad accrescere e consolidare la quota di mercato in tutta l’America latina attraverso la creazione di un network di servizi tra le sedi operanti nei vari Paesi.
La strategia. “Bcs – precisa Götz – ha un’esperienza consolidata nel settore Food, feed and farm ed è in grado di offrire molti servizi nel settore Bio che Kiwa non è in grado di offrire. Adesso stiamo promuovendo la fusione attraverso il lancio di certificazioni uniche. Con la fusione, in pratica, abbiamo realizzato una sorta di one-stop-shop che evita al cliente di girovagare per uffici. Prima di questa fusione, invece, l’impresa richiedente doveva interfacciarsi con diverse aziende di certificazione. Noi facciamo tutto in uno e questo ci permette anche di offrire prezzi più competitivi”.
